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di Caterina Varpi

Condé Nast lancia la Social Talent Agency e cresce nel digitale

L’agenzia rappresenterà e gestirà talent attraverso un approccio che privilegia i contenuti di qualità rispetto al numero di follower. La presentazione a Milano

Condé Nast punta sempre di più sull'influencer marketing. Dopo il lancio della Academy (qui la notizia), l'editore inaugura la Condé Nast Social Talent Agency, realtà che conta per ora 27 influencer italiani e internazionali. La presentazione si è svolta a Milano. «I talent lavoreranno in sinergia con tutti i brand di Condé Nast o saranno scelti come ambassador - spiega Francesca Airoldi, Direttore Generale Sales & Marketing di Condé Nast Italia. - Per l'apertura dell'agenzia è stato messo a budget un investimento importante. Ad oggi sono 4 le risorse dedicate al progetto». L’agenzia, di cui è Direttore Creativo Riccardo Pozzoli, alla guida della Academy da marzo di quest'anno (qui la news), rappresenterà e gestirà talent attraverso un approccio che privilegia i contenuti di qualità rispetto al numero di follower. «Gli influencer sono stati scelti non sulla base dei semplici numeri ma della capacità di rappresentare, in modo “verticale” e specializzato, un reale talento e quindi di porsi in modo credibile rispetto alle loro community, che vanno da meno di 100 mila fan/follower ad oltre 1 milione» spiega Pozzoli. La strategia di scouting e di recruitment, che in parte attingerà ai micro-influencer diplomati alla Condé Nast Social Academy, si basa su due criteri qualitativi: le capacità di storytelling, perché i profili dei talent sono lo specchio di vite reali fatte di passioni, mestieri e valori, e il potenziale all’interno del modello di business della Agency. Questa condivisione di valori permetterà ai talent di costruire progetti che integrino le piattaforme online e offline, in modo da offrire ai clienti piani di comunicazione capaci di rispondere simultaneamente a diverse esigenze strategiche in modo organico e unificato. «Questo lancio strategico è il logico corollario della Condé Nast Social Academy, il primo Master universitario di content creation per influencer - commenta Airoldi -. Ne rappresenta l’implementazione attraverso ambassador in grado di interpretare verticalmente specifiche passioni e competenze, e quindi di impersonare una forte reputazione verso le community che sono in grado di attrarre. Per Condé Nast, i cui brand sono da sempre trendsetter capaci di esercitare verso il loro pubblico una forte azione di influencing, è naturale associarsi a social talent che non siano semplici aggregatori di numeri, ma che grazie a un talento vero costituiscano credibili ponti verso nuovi pubblici». «Sono fiero di essere parte di una startup che unisce la freschezza degli autentici social talent alla qualità e all’heritage di Condé Nast - aggiunge Pozzoli -. Oggi i social media sono molto più maturi, gli utenti hanno smesso di essere ingenui, così come gli investitori. I puri numeri sono diventati meno importanti dell’originalità e unicità del punto di vista. La regola del gioco è l’engagement, e solo gli influencer con storie vere e passioni vere possono ingaggiare efficacemente il pubblico. Il contenuto è al centro dei nostri pensieri, perché rappresenta la risposta a un bisogno condiviso da utenti e investitori. I nostri talent sono creatori di contenuto capaci di restituire più che la semplice immagine». Per quanto riguarda Condé Nast, «i primi nove mesi dell'anno sono caratterizzati dalla continua crescita della pubblicità digitale. A  novembre annunceremo un nuovo progetto legato a Vanity Fair e siamo già al lavoro su numerose iniziative in programma nel 2019. In particolare vogliamo lavorare sempre di più con le community e sulle esperienze che si possono offrire loro». La conferenza stampa è stata trasmessa in diretta streaming sulle piattaforme Condé Nast e sono stati realizzati video legati all'evento che saranno diffusi sui social.

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