• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play

Influencer Marketing #Stories

A cura di BloggerItalia

Speciale da BloggerItalia

20/04/2020
di engage

Parla come mangi: il mini-dizionario dell'influencer marketing

BloggerItalia ha raccolto alcuni dei principali termini in uso, elencando quelli più curiosi, del mondo dell'Influencer Marketing

bloggeritalia-dizionario.jpg

Neologismi, acronimi e, soprattutto, anglicismi formano la lingua speciale della comunicazione pubblicitaria. Una contaminazione che si riscontra, in particolar modo, nel mondo dell’advertising digitale. L’Influencer Marketing non ne è esente e, probabilmente per via dell’indissolubile legame con i social network, merita la redazione di un glossario a sé. Per non farsi trovare impreparati di fronte a una mail costellata di sigle e parole inglesi, abbiamo raccolto alcuni dei principali termini in uso, elencando quelli più curiosi. Nasce così un mini-glossario che sarà senz’altro destinato a crescere nel numero di vocaboli spiegati ad addetti (e non) ai lavori. Bot: software che agiscono come degli utenti (commentano, inviano richieste di follow, rispondono ai sondaggi ecc.), sono “scorciatoie” a cui alcuni Influencer ricorrono per ottenere maggiore visibilità. Scegliere con cura i propri collaboratori significa premurarsi che non usino questi sistemi e che le interazioni ai loro contenuti siano spontanee e generate da un pubblico reale e interessato ai loro messaggi. Carousel (o Gallery): un contenuto visual composto da un massimo di dieci foto, tutte visibili in sequenza in un unico post Instagram. Challenge: il contenuto più popolare di TikTok, è una sfida virale (un balletto, una scena recitata…) a cui gli utenti sono chiamati a partecipare mettendo in gioco la propria creatività. Get ready with me (GRWM): video in cui uno YouTuber mostra tutte le fasi di preparazione, dal trucco alla scelta dell’outfit (parola mutuata dalla moda per indicare un insieme di accessori e capi), prima di iniziare la giornata o di un appuntamento importante. Haul: tradotto dall’inglese “bottino”, sono video in cui gli influencer mostrano uno dopo l’altro dei prodotti ricevuti o acquistati. A un video haul di solito fa seguito un video review con la recensione dei prodotti dopo diverse settimane di utilizzo. Set di stories: le stories sono delle clip da 15 secondi l’una che rimangono visibili sul social (Instagram, Facebook o YouTube) per 24 ore, ma la confusione è molta quando arriva il momento di contrattualizzare questo servizio. Ecco allora che diventa utile parlare di “set di stories”, in riferimento a una sequenza composta da un numero variabile di clip consecutive (da concordare con l’influencer) per comunicare in maniera esaustiva i benefit di un prodotto o un’iniziativa. Takeover: quando un brand affida completamente la gestione di uno dei suoi canali (generalmente Instagram) ad un Influencer. Si ricorre a questo servizio quando l’obiettivo è portare traffico qualificato su un account aziendale, con dei notevoli benefici in termini di visibilità anche per l’Influencer che avrà la possibilità di aprirsi ad una nuova audience (quella del brand, appunto). Transition: effetti di montaggio che consentono al protagonista di un video TikTok di vedersi catapultato in un luogo qualsiasi con uno schiocco di dita, o di cambiare outfit con un battito di mani. Unboxing: contenuti in cui gli Influencer “spacchettano” gli omaggi inviati loro dalle aziende oppure gli acquisti fatti online. Come avrete notato la predominanza della lingua inglese è assoluta, anche quando i termini avrebbero un valido corrispondente italiano. Sorge quindi spontanea la domanda: chi opera nel mondo digital è legittimato ad “abusare” del lessico inglese oppure dovrebbe sforzarsi a individuare sinonimi in italiano per agevolare la comprensione da parte di tutti?