di Simone Freddi

Banzai: i dati al centro della strategia di sviluppo

L'Head of Marketing Ivan Lodi: «Grazie all’integrazione della DMP nell’offerta commerciale oggi su Banzai è possibile acquistare campagne data driven sia attraverso la forza vendita tradizionale, sia attraverso le piattaforme di Programmatic»

I dati, assieme a video e mobile, sono al centro della strategia di sviluppo di Banzai sul fronte pubblicitario, e costituiranno il fil rouge di una serie di azioni di marketing in programma nei prossimi mesi. A partire dal party-evento organizzato dalla compagnia il 21 maggio nell’avveniristica Diamond Tower di Milano, finalizzato a mettere in luce il valore dei dati prodotti dalla data management Platform dell'internet company italiana. «Si tratta dell’occasione giusta per spingere il progetto più ambizioso a cui abbiamo lavorato in questa prima parte del 2015, e che da marzo ci ha permesso di integrare il data profiling nella nostra offerta commerciale – ci ha anticipato Ivan Lodi, Head of Marketing di Banzai Advertising -. Sotto il profilo dei first party data, Banzai ha un forte vantaggio competitivo: possiamo realizzare clusterizzazioni di utenti, ovviamente in forma anonima, non solo su base sociodemografica e di interessi, ma anche dell’intention to buy e dei comportamenti d’acquisto, grazie ai 4 milioni di utenti registrati ai nostri ecommerce. Si tratta di un elemento di estremo interesse per i clienti e di una prerogativa unica a livello italiano». Grazie all’integrazione della DMP nell’offerta commerciale, spiega Lodi, oggi su Banzai è possibile acquistare sia attraverso la forza vendita tradizionale, sia attraverso le piattaforme di Programmatic campagne su Banzai suddividendo l’inventory in base a svariati parametri. «Per esempio, - continua Lodi - si può pianificare una campagna su GialloZafferano colpendo solo l’utenza femminile, oppure erogare una campagna sugli utenti interessati all’acquisto di un elettrodomestico trasversalmente alle properties della compagnia. Il tutto con tassi di affinità che arrivano al 75%-80% per cento, secondo test che abbiamo effettuato con Nielsen OCR».

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