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10/11/2022
di Caterina Varpi

RCS MediaGroup, ricavi a 620,2 milioni nei primi nove mesi del 2022. In crescita la pubblicità

La raccolta advertising complessiva sui mezzi online si attesta a 98,7 milioni, pari a circa il 41% del totale. Il risultato netto di gruppo è positivo per 23,7 milioni

Urbano Cairo

Urbano Cairo

Ricavi in crescita per RCS MediaGroup nei primi nove mesi del 2022. In un contesto in cui si sentono ancora gli effetti dell'emergenza sanitaria e caratterizzato dall'incertezza portata dalla guerra in Ucraina e dall'inflazione, tra gennaio e settembre il gruppo guidato da Urbano Cairo ha continuato a generare flussi di cassa positivi. 

L’Ebitda ante oneri non ricorrenti è pari a 83 milioni (93,8 milioni nel pari periodo del 2021), impattato da un incremento dei costi della carta e di altri fattori produttivi di circa 21 milioni. L’Ebitda è positivo e pari a 71,1 milioni (+92,7 milioni al 30 settembre 2021), comprensivo di oneri non ricorrenti pari a 11,9 milioni (oneri non ricorrenti per 1,1 milioni nel pari periodo del 2021). 

La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2022 è positiva e pari a 7,6 milioni (+16,7 milioni al 31 dicembre 2021).


Leggi anche: RCS MEDIAGROUP, RICAVI IN CRESCITA MA UTILE NETTO IN CALO DEL 37,4%. PUBBLICITÀ A +6,7%


I ricavi netti consolidati di gruppo si attestano a 620,2 milioni, in aumento di 10,2 milioni rispetto al 30 settembre 2021. Al miglioramento hanno contributo la crescita dei ricavi pubblicitari e dei ricavi diversi. I ricavi digitali, che ammontano nel complesso a 140,9 milioni, rappresentano circa il 23% dei ricavi complessivi.

I ricavi pubblicitari sono pari a 238 milioni (232,8 milioni nei primi nove mesi del 2021). Il miglioramento è riconducibile principalmente a Pubblicità e Sport e ad Unidad Editorial. La raccolta pubblicitaria complessiva sui mezzi online si attesta, nei primi nove mesi del 2022, a 98,7 milioni, pari a circa il 41% del totale dei ricavi pubblicitari. I ricavi e margini dei primi nove mesi del 2021 avevano beneficiato degli eventi Europei di calcio, in particolare per i risultati dell’Italia, e Olimpiadi, che nel complesso avevano generato circa 8 milioni di ricavi tra Italia e Spagna. 

I ricavi editoriali e diffusionali sono pari a 269,4 milioni (280,3 milioni nei primi nove mesi 2021). La flessione è sostanzialmente attribuibile ad un decremento dei ricavi editoriali in Italia, in particolare dei ricavi da opere collaterali (-5 milioni), oltre che dalla cessazione da parte di m-dis Distribuzione Media dei contratti di distribuzione di alcuni editori (-3 milioni), parzialmente compensata dalla crescita dei ricavi da abbonamenti digitali e dall’incremento dei ricavi editoriali di Unidad Editorial.

Entrambi i quotidiani italiani confermano a settembre 2022 la loro posizione di leadership diffusionale nei rispettivi segmenti di mercato (Fonte: dati ADS gennaio-settembre 2022). A fine settembre la customer base totale attiva per il Corriere della Sera (digital edition, membership e m-site) è risultata pari a 457 mila abbonamenti (346 mila nel pari periodo 2021). La customer base dei prodotti pay Gazzetta (che include i prodotti G ALL, G+, GPRO e Magic) era a fine settembre 2022 di 138 mila abbonamenti (78 mila nel pari periodo 2021).

I ricavi diversi ammontano a 112,8 milioni (96,9 milioni nei primi nove mesi 2021).

Il risultato operativo (Ebit) è positivo per 33,7 milioni e si confronta con il risultato operativo positivo di 56,6 milioni relativo ai primi nove mesi 2021. La flessione riflette i fenomeni e gli oneri non ricorrenti sopra riportati a commento dell’Ebitda, oltre a registrare maggiori ammortamenti, conseguenti agli investimenti nello sviluppo delle attività digitali.

Il risultato netto di gruppo dei primi nove mesi del 2022 è positivo per 23,7 milioni (46,6 milioni nel pari periodo 2021, quando il risultato aveva beneficiato per 9,5 milioni della plusvalenza realizzata nella cessione della Unidad Editorial Juegos SA.) Per contro, i primi nove mesi del 2022 risentono di oneri non ricorrenti per 11,9 milioni rispetto a oneri pari a 1,1 milioni del pari periodo 2021, oltre che del descritto incremento dei costi della carta e di altri fattori produttivi. Oltre il 75% della variazione è quindi riconducibile agli oneri non ricorrenti sostenuti nel 2022 e alla plusvalenza realizzata nel 2021.

L’indebitamento finanziario netto complessivo, che comprende anche debiti finanziari per leasing ex IFRS 16 (principalmente locazioni di immobili), per complessivi 150 milioni al 30 settembre 2022, ammonta a 142,4 milioni, in miglioramento di 2,5 milioni rispetto al dato del 31 dicembre 2021 (144,9 milioni).

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