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06/05/2020

L'evoluzione del progetto digitale dedicato alla Certosa di Garegnano

Ecco come una delle più importanti chiese della città di Milano ha utilizzato i moderni strumenti tecnologici per promuoversi e far conoscere al pubblico la sua bellezza

La Certosa di Garegnano è una delle più importanti chiese della città di Milano. Fondata dall’arcivescovo Giovanni Visconti il 19 settembre 1349, venne ampliata e ristrutturata negli ultimi decenni del 1600. Tuttavia, a partire dal 2000 la notorietà della chiesa ha cominciato a diminuire e le visite a calare. Per questo, nel 2015, con l'obiettivo di promuoverla e tornare a farla conoscere al grande pubblico, Michele Berra ha realizzato un sito web in collaborazione con l’agenzia BlackDuck Solutions, una vetrina ricca di contenuti e immagini per mostrare le bellezze della Certosa. Da un analisi è emerso, però, che solo il 60% delle parrocchie in Italia ha il sito web, il 33% ha una posizione nella prima pagina dei risultati di ricerca di Google mentre nessuna ha annunci pubblicitari sul motore. Per questo è stato ritenuto importante incrementare la visibilità alla chiesa: a giugno 2016 si è fatto dunque ricorso a campagne pubblicitarie Google-for-no-profit lanciate gratuitamente, una mossa che ha raddoppiato il traffico sul sito della Certosa. L'analisi del traffico sul sito ha poi permesso di geolocalizzare. Successivamente, coadiuvato da Marco Stucchi, Michele Berra ha lavorato su un progetto di realtà virtuale sostenuto ed apprezzato dal parroco don Stefano Pessina. I percorsi di visita immersiva, un vero e proprio mezzo di comunicazione e divulgazione, consentono di esplorare a 360° e in alta definizione tutti gli ambienti della Certosa, un'esperienza compatibile anche con i dispositivi di realtà aumentata della famiglia Oculus. Gli utenti, si è registrato, hanno iniziato quindi a visitare sempre più il sito della chiesa, anche via mobile (tablet e smarphone), connettendosi molto durante il weekend in occasione delle messe e per visitare la parrocchia. Il progetto digitale ha raccolto un’imponente mole di immagini, immagini sferiche 360° ed immagini gigapan ad altissima risoluzione, che compongono un percorso di visita virtuale completo ed omogeneo. La visita è arricchita inoltre da numerose schede di dettaglio, che consentono un completo approfondimento scientifico dei contenuti. Il contributo narrativo e didascalico inserito nel progetto è molto importante, poiché trasforma le gallerie di immagini in un strumento di apprendimento a disposizione del visitatore, oltre a fornire un’utile ed inesauribile fonte di analisi e ricerca per gli studiosi dell’arte e dell’architettura. La visita virtuale si trasforma così in un’enciclopedia visuale che l'utente può sfogliare direttamente sul proprio dispositivo. Nel 2017, con il sostegno di alcuni volontari, le porte della chiesa sono state aperte al Touring Club Italia, il quale ha creato dei percorsi d’arte all'interno della Certosa, organizzato il coro polifonico nella Certosa e proposto una serata musicale con brani della tradizione classica. Anche TripAdvisor segnala la Certosa di Milano come uno dei posti più belli nella sezione “Cosa fare e vedere a Milano”. Ad oggi, sul sito, si contano 364 recensioni, con la chiesa alla quattordicesima posizione tra le 1.151 cose da fare nel capoluogo meneghino. Nel 2019 sul sito web della Certosa è stato poi lanciato un progetto di donazioni con la piattaforma di CrowdChicken, un software con cui le organizzazioni senza scopo di lucro possono sviluppare in autonomia la loro attività di marketing e raccolta fondi online. Nello stesso anno è stato anche lanciato il progetto di chatbot e assistente virtuale con la piattaforma di Eudata. Della Certosa ha anche scritto la rivista di Cairo Editore, Bell’Italia, che nel numero di aprile 2020 ha pubblicato un articolo dedicato alla chiesa con le fotografie di Michele Berra e Marco Stucchi. L’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19 sta portando il settore turistico ad attivare nuovi progetti per la fruizione dei beni artistici e architettonici. Su questo solco proseguiranno dunque le attività della Certosa di Milano, che attraverso la tecnologia continuerà a rendere accessibile al pubblico le sua bellezza e la sua storia.

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