Numeri di bilancio con il segno più nel 2022 per JCDecaux, il colosso della comunicazione esterna operativo anche sul mercato italiano con una filiale diretta, anche se il 2003 si apre con un rallentamento della crescita.
La società francese, spiega Jean-Charles Decaux, Presidente del Comitato Esecutivo e Co-Direttore Generale, “ha chiuso il 2022 con un fatturato aumentato del 20,8% a 3,316.5 miliardi di euro e una crescita organica del 16,6%”, percentuale che sale al 24,1% se non si considera il mercato cinese, fermo a causa del Covid. Una performance ottenuta grazie in particolare al business digitale “ed a una dinamica commerciale sempre solida”. Il fatturato digitale è aumentato del 41,1% nel 2022 e del 35,2% a livello organico, per raggiungere la quota record del 31,4% sul giro d’affari annuale complessivo di JCDecaux. Bene comunque anche l’advertising analogico, in crescita a due cifre. Il risultato netto di pertinenza del gruppo, pari a 132,1 milioni di euro, è risultato in aumento di 146,7 milioni di euro in un anno.
“Abbiamo proseguito l'installazione selettiva di schermi digitali in posizioni premium e lo sviluppo dei nostri servizi di dati", ha detto il manager. "Il fatturato pubblicitario programmatico che raccogliamo attraverso la piattaforma VIOOH, che rappresenta prevalentemente una fonte di ricavi incrementali derivanti da campagne dinamiche innovative basate sui dati e nuovi inserzionisti, è raddoppiato nel 2022, attestandosi a 61,3 milioni di euro, pari al 5,9% del nostro fatturato digitale nell'esercizio 2022, mentre l'ecosistema DOOH programmatico, inclusa Displayce dall’annuncio della nostra alleanza strategica nel luglio 2022, continua a guadagnare terreno”.
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Nel primo trimestre del 2023, JCDecaux prevede una crescita del fatturato organico attorno al 2,5%, un risultato dunque che indica una frenata del business e su cui pesa in particolare il calo a due cifre del giro d’affari in Cina, dove la società segnala un primo cambio di marcia a partire dal mese di marzo, contraddistinto da un ritorno alla normalità della mobilità.
Per quanto riguarda le politiche ESG, “quasi il 50% del nostro fatturato nel 2022 è allineato alla tassonomia europea. Oggi annunciamo inoltre il lancio di una nuova strategia per il clima, ‘committed SBTi’, che prevede impegni forti e proattivi per continuare a diminuire la nostra impronta di carbonio, riducendo entro il 2030 le emissioni degli scope 1 e 2 del 60% e quelle dello scope 3 del 46%, e raggiungendo lo Zero Netto entro il 2050 (scope 1, 2 e 3)”.
Il csniglio di amministrazione ha deciso di proporre all'assemblea degli azionisti del 16 maggio che "non sia pagato un dividendo nel 2023", come era avvenuto nel 2022, al fine di rafforzare la liquidità, lo stato patrimoniale e la flessibilità finanziaria del gruppo.
Guardando al futuro, conclude la società, “in qualità di società di comunicazione esterna globale più digitalizzata al mondo, e grazie ad una nuova piattaforma di vendita al pubblico alimentata da dati qualitativi, al nostro portafoglio ben diversificato, alla nostra capacità di concludere nuovi contratti, alla solidità della nostra struttura finanziaria e alla qualità dei nostri team in tutto il mondo, riconosciuta per la sua eccellenza in materia di ESG, crediamo di essere ben posizionati per beneficiare della ripresa. Siamo più che mai convinti della potenza del nostro mezzo in un contesto pubblicitario sempre più frammentato e sempre più digitale”.