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di Caterina Varpi

Google, campagna pubblicitaria contro l'articolo 11 della direttiva sul copyright dell’UE

La direttiva, non ancora entrata in vigore, potrebbe provocare tra le possibili conseguenze la chiusura di Google News in Europa

Google torna a prendere posizione contro l'articolo 11 della direttiva sul copyright dell’Unione Europea (ne abbiamo parlato qui), acquistando uno spazio pubblicitario su diversi giornali, tra cui Repubblica e Corriere della Sera, e sui social network, in cui sostiene che “oggi più che mai” sia importante “conoscere tutti i punti di vista di una notizia” e che la normativa potrebbe rendere più difficoltosa questa pratica. In particolare, recita il messaggio, "C'è bisogno di prospettive differenti per avere una visione di insieme e per capire meglio il mondo in cui viviamo. L’Articolo 11 della nuova direttiva sul copyright dell’Unione Europea mira a proteggere il lavoro della stampa. E questo è un obiettivo che condividiamo pienamente". Alcuni elementi di questa legislazione potrebbero, però, "ridurre lo spettro e il numero di notizie che si trovano quando si ricerca online".

Ribattezzato link tax, l’articolo 11 della Direttiva Ue, introduce la possibilità per gli editori di ricevere compensi “consoni ed equi” per l’utilizzo dei loro contenuti da parte dei “fornitori di servizi nella società dell’informazione”. La legge prevede il pagamento agli editori da parte dei motori di ricerca dei diritti per potere pubblicare sulle proprie pagine le anteprime degli articoli dai siti. La direttiva, non ancora entrata in vigore (il testo sarà votato definitivamente dal Parlamento entro marzo, prima della fine della legislatura e delle nuove elezioni europee di maggio) potrebbe provocare tra le possibili conseguenze la chiusura di Google News in Europa. Da mesi Mountain View porta avanti una battaglia per chiedere che sia modificato l’Articolo 11, sostenendo che la sua applicazione comporterebbe la fine nel Vecchio Continente di servizi utilizzati ogni giorno da milioni di persone per informarsi e trovare le notizie sui siti d’informazione. Google chiede una "soluzione che consenta agli editori di scegliere liberamente e apertamente come i lettori possono accedere ai loro contenuti".

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