Gli italiani sempre più online, ma la tv tiene: i dati del Rapporto Censis
Lo studio evidenzia un “boom” della mobile tv, la radio continua a rivelarsi all’avanguardia. La carta stampata in crisi, mentre i libri sono in ripresa
Crescita della tv, radio sempre più ibrida, social e smartphone sempre più consolidati e la stampa continua la sua tendenza in rosso, mentre arrivano segnali più confortanti per i libri. Incertezza sul futuro dell’AI. Questi sono i principali risultati del 19° Rapporto sulla comunicazione del Censis, promosso da Intesa Sanpaolo, Mediaset, Rai, Tv2000 e WindTre, presentato a Roma da Giorgio De Rita, Segretario Generale del Censis, e discusso da Deborah Cocco, Head of Institutional Sponsorships di Windtre, Roberta Lucca, Direttore Marketing della Rai, Monica Mondo, conduttrice di Tv2000, Gina Nieri, Consigliere di Amministrazione di Mediaset e Fabrizio Paschina, Responsabile della Direzione Comunicazione e Immagine di Intesa Sanpaolo.
Più nello specifico il report ha fotografato che: la tv si conferma come il mezzo più amato dagli italiani. Cresce la passione per quella via internet. Secondo il 19° Rapporto Censis sulla comunicazione nel 2023 a guardarla è il 95,9% degli italiani composto da tv tradizionale (+0,9% il digitale terrestre), tv satellitare (in crescita a +2,1%), smart tv (+3,3% in un anno) e il boom della mobile tv che si attesta oggi quasi al 33,6% (più di un terzo degli italiani).
Radio sempre più ibrida e lieve flessione degli ascoltatori
La radio continua a rivelarsi all’avanguardia all’interno dei processi di ibridazione del sistema dei media. Complessivamente, i radioascoltatori sono il 78,9% degli italiani, con una lieve flessione da un anno all’altro (-1,1%). Ma se la radio ascoltata in casa attraverso l’apparecchio tradizionale subisce un piccolo calo passando al 45,6% di utenza (-2,4% rispetto al 2022), l’autoradio si attesta al 69,1%, confermandosi su livelli prepandemici. Per quanto concerne l’ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc (18,2% degli utenti) e con lo smartphone (24,1%), si registra una crescita importante nel lungo periodo (rispettivamente +10,6% e + 20,5% dal 2007 ad oggi), ma un calo nel breve (rispettivamente -2,2% e -5,0% tra il 2022 e il 2023).
Consolidamento di internet, smartphone e social network
Tra il 2022 e il 2023 si registra un consolidamento dell’impiego di internet da parte degli italiani (l’89,1% di utenza, con una differenza positiva di 1,1 punti percentuali), e si evidenzia una sovrapposizione quasi perfetta con quanti utilizzano gli smartphone (l’88,2%) e molto prossima a quanti sono gli utilizzatori di social network (82,0%).
Carta stampata, si riducono al 22% i lettori
Per i media a stampa, invece, si accentua ulteriormente la crisi storica, a cominciare dai quotidiani cartacei venduti in edicola, che nel 2007 erano letti dal 67,0% degli italiani, ridottisi al 22,0% nel 2023. Si registra ancora una limatura dei lettori dei settimanali (-1,7%) e dei mensili (-2,8%). Anche gli utenti dei quotidiani online diminuiscono al 30,5% degli italiani (-2,5% in un anno), mentre sono stabili quanti utilizzano i siti web d’informazione (il 58,1% come già nel 2022, ma cresciuti del 21,6% dal 2011).
Gli italiani tornano a leggere
Nel 2023 si arresta l’emorragia di lettori di libri: gli italiani che leggono libri cartacei sono il 45,8% del totale (+3,1% rispetto allo scorso anno ma -13,6% rispetto al 2007). La ripresa non riguarda i lettori di e-book, che non si sbloccano, rimanendo stabili al 12,7%.
Le piattaforme preferite dai giovani
Tra i giovani (14-29 anni) si registra un consolidamento nell’impiego delle piattaforme online. Il 93,0% utilizza WhatsApp, il 79,3% YouTube, il 72,9% Instagram, il 56,5% TikTok. In lieve flessione tra gli under 30, oltre a Facebook (passato dal 51,4% del 2022 al 50,3%), anche Spotify (dal 51,8% al 49,6%) e Twitter (dal 20,1% al 17,2%). Colpisce la discesa di due piattaforme partite bene ma che nel tempo hanno arrestato la loro corsa: Telegram (passato dal 37,2% del 2022 al 26,3%) e Snapchat (dal 23,3% all’11,4%).
La spesa delle famiglie premia gli smartphone
L’andamento della spesa delle famiglie per i consumi mediatici tra il 2007 e il 2022 evidenzia come la spesa per l’acquisto di telefoni ha segnato anno dopo anno un vero e proprio boom. Quella dedicata all’acquisto di computer, audiovisivi e accessori ha conosciuto un rialzo rilevantissimo (+215,8%), mentre i servizi di telefonia e traffico dati hanno conosciuto un assestamento verso il basso per effetto di un radicale riequilibrio tariffario (-26,9%, per un valore comunque prossimo a 13,6 miliardi di euro sborsati dalle famiglie italiane nell’ultimo anno) e, infine, la spesa per libri e giornali ha subito un vero e proprio crollo: complessivamente -38,2%.
Intelligenza Artificiale, il futuro è incerto
Dell’Intelligenza Artificiale si parla molto, soprattutto per gli effetti che potrà avere nel futuro. Infatti, il 74,0% degli italiani ritiene che i suoi sviluppi siano al momento imprevedibili. Tra gli ottimisti, il 73,2% pensa che le macchine non potranno mai sviluppare una vera forma di intelligenza come gli umani, tra i pessimisti si colloca il 63,9% che teme che sarà la fine dell’empatia umana.