WeRoad, user generated content per la pubblicità out of home
La community di viaggiatori millennial dà il via al nuovo piano di comunicazione
WeRoad, la community di viaggiatori millennial, debutta offline con una campagna di comunicazione OOH in 400 postazioni di Milano: dalle stazioni della metropolitana alle pensiline dei tram, passando fra le vie più importanti della città. Una strategia mirata a portare il brand anche fuori dai social, per raccontare ad un pubblico più ampio un nuovo modo di viaggiare e una community a cui affidare le proprie esperienze di viaggio in compagnia di nuovi amici. La creatività, come tutto il marketing di WeRoad, è stata sviluppata interamente in house e racconta l’esperienza di viaggio zaino in spalla fra coetanei: sono infatti oltre 3.500 i WeRoaders che hanno potuto vivere appieno le sensazioni e l’esperienza di condivisione, scoperta ed amicizia che si creano durante un viaggio WeRoad e hanno deciso di condividerla su Instagram e Facebook della community che oggi conta un gruppo Facebook di 44.000 iscritti, oltre 320.000 fan su Facebook e 185.000 follower su Instagram. Sette contenuti user content generated, scattati in giro per il mondo, dalla Thailandia alla Patagonia, sono così diventati i protagonisti della prima campagna Out Of Home di WeRoad, segnando continuità con quello che è stato il linguaggio, lo stile e il tone of voice della community negli ultimi due anni e portandolo al di fuori degli abituali contesti di content marketing social. “WeRoad è un business 'human' fatto da persone, per le persone ed è da sempre customer centric. Per questo non abbiamo voluto raccontarci con foto prodotte o con l’uso di attori. I soggetti sono sette selfie che fermano momenti realmente vissuti, scattati spontaneamente dai WeRoaders con i loro smartphone e la campagna è completamenteuser content generated,”, commenta Fabio Bin, Chief Marketing Officer di WeRoad. “L'utilizzo di contenuti generati dagli utenti è un tratto distintivo della nostra comunicazione, che da sempre mette le persone al centro delle nostre attività, e il selfie è la grammatica del nostro target. Non avremmo potuto comunicare meglio i nostri viaggi se non lasciando agli scatti dei WeRoaders il racconto di un momento e di un’esperienza unici”.