02/01/2019
di Cosimo Vestito

Web tax, l'appello di due parlamentari: "Limitarla ai giganti del digitale"

Patrizia Marrocco (Forza Italia) e Federico Mollicone (Fratelli d'Italia) chiedono al Governo di esentare dal perimetro dell'imposta le realtà editoriali nazionali ed europee

In seguito all'approvazione definitiva avvenuta alla Camera, con 313 voti favorevoli e 70 contrari, e alla firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Manovra economica è ora legge dello Stato. Diverse le misure, contenute nel testo, che riguardano l'industria dei media e della comunicazione, in particolare la norma riguardante l'introduzione della cosiddeta web tax, oggetto di un acceso dibattito tra gli operatori del digitale. Come già spiegato, si tratta di un'imposta del 3% sui servizi digitali per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmissione di dati. Il prelievo si applica alle aziende con ricavi “ovunque realizzati” non inferiori a 750 milioni euro e ricavi derivanti da servizi digitali, realizzati nel territorio dello Stato, non inferiori a 5,5 milioni. Ma i parlamentari Patrizia Marrocco (Forza Italia) e Federico Mollicone (Fratelli d'Italia) hanno già inoltrato al Governo una raccomandazione affinché si precisi il raggio d'azione della tassa, in vista del varo del decreto attuativo. Il fine è limitare il raggio d'azione ai soli grandi gruppi mondiali, a lungo risparmiati dal Fisco, per evitare che possano godere di una condizione di privilegio rispetto alle realtà editoriali nazionali ed europee. La richiesta, secondo quanto riporta la Repubblica, è stata accolta dal governo. Lo stesso premier Giuseppe Conte, nella conferenza stampa di fine anno, ha infatti parlato di una tassa circoscritta "ai giganti web". Ora questa limitazione dovrebbe essere specificata nel decreto attuativo che disciplinerà operativamente la web tax.

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