29/07/2019
di Simone Freddi

Via all’Opa su Italiaonline, Sawiris: «Ottica di lungo termine». L’adv resterà strategico

Tra Opa e obiettivi industriali. Il numero uno di Sunrise Investments ha parlato a Milano delle prospettive della società

Intenzioni di lungo periodo per un investitore che vuole giocare un ruolo tutto industriale in Italiaonline. Il numero uno di Sunrise Investments, Onsi Naguib Sawiris, figlio del magnate egiziano Naguib, ha presentato a Milano l'offerta pubblica di acquisto lanciata un mese fa sulla società italiana di servizi digitali, di cui il gruppo Sawiris è già azionista di riferimento. A chi aderirà, entro il 12 settembre (data in cui scadrà l'offerta) verranno riconosciuti 2,82 euro in contanti per ogni azione ordinaria. In caso di adesione totalitaria, il 100% di Italiaonline farà capo a Sunrise Investments con Sawiris azionista al 72,45%, Lasyr all’11,33% e Tananbaum al 16,21%. A quel punto si procederà, come già dichiarato, al delisting della società. Dopo avere comprato Seat Pagine Gialle nel 2015 e averla fusa con la sua Italiaonline, con questa operazione Sawiris ha un obiettivo triplice: delisting, razionalizzazione dei costi e semplificazione della struttura societaria per agevolare il raggiungimento degli obiettivi delineati dal nuovo piano industriale, che prevede una transizione completa al business digitale da realizzarsi entro il 2022. Un obiettivo confermato nel corso della presentazione alla stampa dell'Opa dallo stesso Sawiris, che si è detto per nulla preoccupato dal debito che al termine del Leverage Buyout graverà nelle casse della società. «Il debito, pari a due volte l’Ebitda, è pienamente sostenibile e coerente con l'operazione - ha detto il presidente di Sunrise Investments -. Il gruppo Sawiris non è un investitore dal profilo finanziario, ma industriale. E’ un’operazione fatta in un’ottica di lungo termine, coerentemente con la nostra storia di investitori di lungo periodo in Italia». L’obiettivo, ha continuato l'imprenditore, è rendere la società più efficiente, per farla crescere sotto la guida dell’a.d. Roberto Giacchi e per realizzare gli obiettivi del piano industriale. «Questo avverrà sia rafforzando gli asset esistenti, sia sviluppando nuove opportunità di business nel B2B e nel B2C», ha detto Sawiris, non escludendo la possibilità di acquisizioni, per esempio nel settore fintech. Uno dei punti fermi della “nuova” Italiaonline sarà il rapporto con l’attuale parco clienti della società, in particolare con le circa 200 mila aziende a cui già fornisce servizi di vario genere. «Finora abbiamo offerto alle imprese italiane prevalentemente servizi di base, come l’email o l’hosting, mentre ora vogliamo concentrarci su soluzioni ad alto valore aggiunto che le aiutino a essere più profittevoli. Ciò renderà il nostro rapporto con loro più solido e “inattaccabile” dai competitor, anche in prospettiva futura: tra 10 o 20 anni, sarebbe importante che la prima digital company nel Paese sia una società italiana». In questa trasformazione, come indicato anche nel piano industriale, Italiaonline non prevede un ridimensionamento del proprio business pubblicitario, ma al contrario intende ampliare l’inventory digitale gestita attraverso nuove partnership e lo sviluppo di nuovi servizi di display advertising. «Vogliamo diventare un punto di riferimento per i servizi digitali che servono alle aziende italiane, di qualsiasi natura essi siano. Servizi, contenuti e pubblicità vanno a braccetto, sono tutte aree che vogliamo sviluppare», ha confermato in proposito Sawiris.

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