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19/03/2020

L'idea di Lega Serie A: via il divieto di pubblicità sul betting

La misura aiuterebbe il calcio a ripartire, dopo lo stop da Coronavirus che genererà per l'industria del pallone perdite tra i 200 e i 650 milioni di euro

Rimuovere il divieto imposto alle società di scommesse di farsi pubblicità, per aiutare il calcio a ripartire, dopo lo stop da Coronavirus. È l'idea della Lega di Serie A che, stando a quanto riporta l'Agipronews, ha inserito la revisione del decreto Dignità, nella parte in cui vieta le sponsorizzazioni alle imprese del betting, tra le misure di un pacchetto “salva pallone” che porrà con urgenza all'attenzione del Governo. Si tratta di un provvedimento ad ampio spettro che prevede, oltre alla “liberatoria” per il betting, anche una serie di modifiche alla legge Melandri (che disciplina la suddivisione dei diritti tv tra i club di Serie A), alla vigente normativa sugli stadi e alla legge sul professionismo, varata nel 1981. La stima dei danni derivanti dal blocco della Serie A giustifica l'urgenza reclamata dalla Lega: nella migliore delle ipotesi si parla di 200 milioni, che diventerebbero 650 (fra diritti tv, botteghino e varie) nel caso di uno stop definitivo al campionato. Un vulnus che mina gli equilibri di quello che è il terzo comparto industriale del Paese, sul quale si regge un indotto di dimensioni enormi. In questo quadro, il divieto di sponsorizzazione in vigore dall'estate scorsa per le società di scommesse assume un profilo rilevante. I mancati introiti per i club di Serie A sono stati quantificati da Luigi De Siervo, ad della Lega, in oltre 100 milioni annui.

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