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29/05/2023
di Simone Freddi

The Skill, crescita sostenibile e nuovi orizzonti. «Nel 2023 focus anche su Sport e Pharma»

Già punto di riferimento nazionale nell’ambito delle "Litigation PR", la società guidata da Andrea Camaiora guarda con ambizione a nuovi terreni di sviluppo. E punta ad aprire presto anche una sede nel Sud

Andrea Camaiora, Ceo di The Skill

Andrea Camaiora, Ceo di The Skill

Il nostro nuovo incontro con Andrea Camaiora avviene a pochi giorni dall’annuncio della trasformazione statutaria di The Skill, lo studio specializzato in comunicazione strategica, tutela reputazionale e “litigation PR” che ha fondato nel 2018, in Società Benefit: una nuova tappa nell’evoluzione della società, capace di affermarsi in pochi anni come punto di riferimento nazionale nell’ambito della comunicazione delle situazioni di crisi e delle vicende mediatico-giudiziarie e oggi impegnata in un percorso di sviluppo che la vede operare con ambizione anche in settori diversi, come lo sport o nel pharma. Sempre senza perdere di vista il focus sulla competenza che ne contraddistingue l’attività, come ci spiega il Ceo in questa intervista.

Andrea, ogni giorno di più si coglie l’importanza che la comunicazione ha in rapporto alle situazioni di crisi, specialmente in un mondo così influenzato dai social media. Proprio da questa intuizione nasceva 5 anni fa The Skill. Scommessa vinta?

Penso di poter rispondere di sì: in pochi anni, nei fatti, siamo riusciti ad affermarci come punto di riferimento a livello nazionale nell’ambito della comunicazione delle situazioni di crisi e delle vicende mediatico-giudiziarie. I casi più importanti degli ultimi 2-3 anni – penso al Ponte di Genova, alle mascherine per il contrasto alla pandemia, l’inquinamento da Pfas in Veneto e l’inchiesta sempre in questa regione sui tamponi – hanno segnalato una preferenza nei confronti di The Skill, certificando un primato in questo campo. 

Andrea Camaiora

Andrea Camaiora

Più in generale, nella tutela reputazionale e nella comunicazione di crisi, The Skill è impegnata nello sforzo di sviluppare una cultura del rischio e della prevenzione delle crisi e delle emergenze, con l’obiettivo che l’Italia non eccella soltanto come da sempre in resilienza ma anche e soprattutto appunto in prevenzione. 

Tale impegno ha dei risvolti internazionali: dalla Costa d’Avorio all’Albania. In quest’ultimo Paese, in particolare, da tempo il nostro Gruppo ha avviato contatti e attività in collaborazione con la più importante associazione di imprenditori, Confindustria Albania, che porterà a iniziative di lungo respiro ma che si è già concretizzata nella presentazione a Tirana, a margine dell’Assemblea annuale degli industriali, in una serie podcast di taglio geopolitico per introdurre gli imprenditori al Paese balcanico che abbiamo affidato al professor Alessandro Duce e che abbiamo pensato insieme al presidente di Confindustria, Sergio Fontana, e alla direttrice, Gerta Bilali.

Alcune tra le figure under 35 di The Skill: visibili tra gli altri Dario Tasca, Giovanni Cioffi, Simone Massaccesi

Alcune tra le figure under 35 di The Skill: visibili tra gli altri Dario Tasca, Giovanni Cioffi, Simone Massaccesi

Posto che Litigation PR e gestione delle situazioni di crisi restano al centro della vostra attività, quali sono i nuovi orizzonti a cui guardate?

Il 2023 rivelerà la capacità che ha avuto The Skill di convincere un mercato relativamente nuovo per noi, quello sportivo, a livelli molto alti e con obiettivi fortemente ambiziosi. Il settore health&pharma, in cui invece operiamo con successo da diversi anni, conoscerà una nostra sempre maggiore presenza anche grazie al fatto che Giovanni Cioffi, già esperto del ministro e portavoce del sottosegretario alla Salute durante il governo guidato da Mario Draghi, ha iniziato da alcune settimane a coordinare appunto la nostra Area che presidia questo specifico ambito.

Quali sono gli asset su cui basate i vostri obiettivi?

La nostra resta una piccolissima realtà, ancorché ormai con un fatturato a sei zeri. La portano avanti con affiatamento una ventina di persone, impegnate con variegate specializzazioni e una fortissima capacità di coinvolgimento di risorse dalle diverse età, si va dai 22 ai 77 anni.

Alcune delle figure più senior in agenzia: da sinistra, Mario Nanni, Federica Fantozzi, Giorgio Lainati e Fabrizio de Feo

Alcune delle figure più senior in agenzia: da sinistra, Mario Nanni, Federica Fantozzi, Giorgio Lainati e Fabrizio de Feo

Alle sedi di RomaPadovaMilano e al desk di Sarzana, a metà tra Liguria, Toscana ed Emilia, speriamo di poter presto aggiungere una sede al Sud. Se ci riusciremo, lo faremo senza incentivi perché crediamo fortemente nelle possibilità di evoluzione del nostro Mezzogiorno e nel fatto che le nostre competenze possano trovare sviluppo maggiore proprio a Sud. Credo che potrà eguagliare i successi della nostra sede di Padova, cresciuta con grande soddisfazione grazie al lavoro del mio collega e amico Lorenzo Munegato, che anni fa ha lasciato una posizione certa per una incerta. Con l’arrivo di Alessandro Benigno da un’importante agenzia del Triveneto, circa due anni fa, abbiamo consolidato un team che si fa quotidianamente apprezzare.

Negli scorsi mesi si è parlato di un vostro podcast, “Avvocati e pop-corn”, che sottolinea anche lo stretto rapporto che avete maturato con il settore della comunicazione B2B in ambito legale. E’ un settore che vi interessa sviluppare ulteriormente?

La classifica annuale redatta dal quotidiano economico finanziario Italia Oggi ci colloca sul podio dei comunicatori dei grandi studi professionali, in particolare di avvocati, ma più recentemente anche di notai. In meno di quattro anni siamo dunque giunti al terzo posto, dietro realtà di grandissimo prestigio e qualità, penso a Barabino&Partners, che hanno storia, qualità, successi e meritano ammirazione. Sul fronte della comunicazione professionale non ci interessa però crescere ulteriormente. La comunicazione richiede non soltanto professionalità, ma anche numeri sostenibili per essere svolta adeguatamente, altrimenti si rischia l’effetto delusione che è il pericolo maggiore per chi ha scelto come noi di costruire una reputazione con un orizzonte almeno trentennale. Ringrazio Federica Fantozzi e Dario Tasca per aver consentito un’affermazione rapidissima, apprezzata giorno per giorno da clienti e futuri clienti. E il team cresce con l’arrivo di Alessandro Santarsiero, venti anni di esperienza negli studi notarili. L’ambito podcast ci vede pionieri e Milano Finanza ci incorona realtà leader nel mercato dei podcast per professionisti.

Da sinistra: Alessandro Santarsiero (Head of South Area); Martina De Devitiis (Junior Account); Chiara Di Venosa (Junior Account); Andrea Camaiora (Ceo)

Da sinistra: Alessandro Santarsiero (Head of South Area); Martina De Devitiis (Junior Account); Chiara Di Venosa (Junior Account); Andrea Camaiora (Ceo)

Il mercato segnala sempre più società di lobbying che estendono i loro servizi alla comunicazione, così come società di comunicazione che fanno anche relazioni istituzionali. Pensate a uno sviluppo del genere?

È un tema molto dibattuto al nostro interno. Il primo istinto sarebbe quello di cimentarsi anche sulle relazioni istituzionali anche perché tutta la nostra “prima fila” ha fortissime esperienze nel settore istituzionale, dai livelli più elevati. Io però penso che quello del lobbista sia un altro mestiere rispetto a quello del comunicatore, soprattutto se entrambe le attività si svolgono ad alto livello e richiedono cura e attenzioni. Il Gruppo The Skill resta quindi al momento concentrato sui propri focus. Il punto è fare sempre meglio ciò che facciamo, non aggiungere nuove attività. A tal proposito la fine del 2022 e l’inizio del 2023 hanno visto anche un importante avvicendamento, con un altro giovanissimo, Simone Massaccesi, che si è guadagnato sul campo il ruolo di Head of Digital media e Visual storytelling. Restiamo dunque sulle nostre specializzazioni, che includono anche l’attività ‘ordinaria’ di relazioni esterne e le Media relations dove il nostro “Head of”, Fabrizio de Feo, è garanzia di qualità altissima. In realtà, la fortuna mia e della società è una squadra eterogenea quanto poderosa. Quando ho bisogno di conforto mi giro e ho i 18 anni di Parlamento ai Vertici della Vigilanza Rai di Giorgio Lainati, i 30 anni alla guida del politico dell’Ansa di Mario Nanni o l’esperienza di sottosegretario alla Salute nel governo Draghi maturata da Andrea Costa.

Per concludere: Negli ultimi anni The Skill si è segnalata anche per una evoluzione dei propri servizi e attività: dall’editoria tradizionale e non, fino alla formazione. Come si inserisce questa diversificazione nel vostro percorso?

Il punto era differenziare e valorizzare le funzioni che si erano nel tempo aggiunte al cuore della nostra organizzazione, lo Studio di comunicazione The Skill, con la formalizzazione di vere e proprie business unit. Per questo, mutuando l’esperienza di nostri clienti internazionali, ci siamo evoluti in una struttura a holding.

Abbiamo intrapreso prima di molti altri, e con notevole successo, un percorso nel settore del podcasting. Con l’arrivo due anni fa di un autore e conduttore Rai, Gianfranco Valenti, è sembrato naturale che prendesse forma la prima business unit «On Air! The Skill». Nel frattempo, i tentativi di diventare anche editori hanno via via trovato occasioni di incoraggiamento e oggi «The Skill Press» è considerata una casa editrice a tutti gli effetti. La nostra consolidata esperienza nell’organizzazione di eventi incentrati sui contenuti, mixata con l’attività di formazione che svolgiamo ormai da tempo, ha trovato concretizzazione nella business unit «Learn The Skill», che è stata affidata a una giovanissima talentuosa, Martina De Devitiis, che si è già cimentata con numerose iniziative tra cui la quarta edizione di LexFest e la seconda del Decamerone delle Idee.

Abbiamo infine coronato un sogno quando abbiamo dato vita a Beemagazine, la nostra rivista online dedicata ai “pensieri lunghi”, sempre più introdotta nei “Palazzi” e affidata a un giornalista di lunga esperienza e prestigio, Mario Nanni, già ai vertici dell’Ansa, cui va il mio sentito ringraziamento per la generosità e dedizione che dedica al progetto, che svolge le funzioni di direttore editoriale, mentre Giovanni Cioffi è il direttore responsabile.

Ora cerchiamo di “stare un po’ fermi” e di consolidare ciò che abbiamo fatto. Del doman non c’è certezza

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