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08/10/2020
di Cosimo Vestito

Fandango Club evolve e diventa una “extensive entertainment company”. Budelli: «Un nuovo modello di business per crescere con il branded entertainment e l’incubazione di nuove realtà»

Al fine di rispondere alle mutate esigenze del mercato il Gruppo, recentemente entrato nel programma Elite di Borsa Italiana, ripensa strategie e visione in chiave completamente digitale

Da sinistra: Michele Budelli, Ceo, e Marco Moretti, Executive Chairman di Fandango Club

Da sinistra: Michele Budelli, Ceo, e Marco Moretti, Executive Chairman di Fandango Club

Uno dei comparti maggiormente colpiti dalla pandemia, quello degli eventi, si trova oggi ad affrontare una sfida cruciale e senza precedenti: ripensare cicli produttivi, processi organizzativi e strategie. Con un obiettivo: adattarsi alla nuova normalità e soddisfare i mutati bisogni di aziende e consumatori.

Su questo solco si sta muovendo Fandango Club, che dalla fase di instabilità economica ha tratto slancio per accelerare un profondo processo di rinnovamento, avviato già prima dell’emergenza sanitaria, che ha portato la realtà a evolversi da a-live communication company a extensive entertainment company.

«Questa decisione è stata motivata da un’unica esigenza: rispondere a un mercato radicalmente cambiato rispetto a pochi mesi fa. C’era la necessità di “resettare” l’identità del gruppo e mettere in discussione la nostra missione e la nostra visione. Nel contesto in cui ora ci troviamo, continuare a organizzare eventi come facevamo prima sarebbe stato anacronistico. Abbiamo dunque reindirizzato la nostra offerta alla brand experience e al branded entertainment, al fine di aiutare le aziende ad orientarsi tra i vari canali di comunicazione. Per fare tutto ciò, anche grazie all’ausilio della nostra società specializzata in tecnologia e innovazione, The Rocks, percorreremo con convinzione tutte le strade che l’online ha da offrire», ha raccontato a Engage il Ceo di Fandango Club, Michele Budelli.

Se da una parte si rende dunque necessario rinunciare, almeno per il momento, alla dimensione fisica degli eventi, è altrettanto indispensabile riprogettarli declinandoli totalmente nel digitale. Un radicale cambio di paradigma che il Gruppo intende effettuare per interpretare adeguatamente le inedite dinamiche del mercato.

Fandango Club diventa un incubatore

Un’ulteriore tappa nel processo evolutivo di Fandango Club è la trasformazione in incubatore. La compagnia ha da sempre puntato sulle sinergie e sull’integrazione delle diverse divisioni al suo interno ma adesso sta convertendo questo modello operativo in un servizio multipiattaforma e trasversale. Il punto di partenza è il Campus, che non fungerà da semplice co-working ma da vero e proprio acceleratore di imprese desiderose di condividere con Fandango Club visione e valori.

«Stiamo costruendo un nuovo modello di business atto a integrare realtà tra loro diverse ma accomunate dalle stesse prospettive e dalla stessa voglia di fare sistema. Si tratta di un progetto strategico di ampio respiro attraverso il quale offriamo agli imprenditori l’opportunità di dispensarsi dai processi e dalle attività secondarie per concentrarsi sul loro core-business, lavorando in armonia con il gruppo e cogliendo eventuali opportunità di coaching e collaborazioni in termini di equity», ha spiegato Marco Moretti, Executive Chairman di Fandango Club.

L’incubatore servirà quindi a generare ulteriori possibilità di crescita attraverso l’acquisizione di realtà e competenze sul mercato in ottica sia tattica sia strategica. Secondo quanto anticipato a Engage, sarebbero già due le società in cui il gruppo sta valutando uno sbocco partecipativo.

L'ingresso nel programma Elite di Borsa Italiana

L’efficacia della strategia messa in atto da Fandango Club è stata recentemente certificata dall’ingresso nel programma Elite di Borsa Italiana, che si propone di accelerare la crescita delle società attraverso un percorso di sviluppo organizzativo e manageriale volto a rendere imprese già meritevoli ancora più competitive, più visibili e più attraenti nei confronti degli investitori a livello globale.

Grazie a Elite il gruppo, uno dei pochi operatori della comunicazione ad essere selezionato per entrare nel programma, potrà comprendere meglio le proprie potenzialità e, attraverso esperienze di training e sviluppando il proprio know-how, arrivare a interloquire con i maggiori soggetti finanziari.

Una nuova veste per i grandi eventi

Si avvicinano intanto le grandi manifestazioni che hanno reso Fandango Club tra i principali attori nel comparto dei grandi eventi: Salone Franchising Milano (22 e 23 ottobre), G come Giocare (20-22 novembre) e Milan Games Week (26-29 novembre). Tutti appuntamenti che il gruppo ha reinventato in ottica digitale e che saranno portati su un nuovo livello di fruizione e partecipazione, in linea con le trasformazioni in atto ma senza perdere di vista gli obiettivi di comunicazione dei brand e la voglia di intrattenimento del pubblico.

«Il ricorso al video sta rendendo sempre più individuale e personalizzato il contatto tra le persone e gli eventi. Lo hanno dimostrato in maniera lampante la crescita esponenziale, registrata negli ultimi mesi, degli esport e il consolidamento della leadership della nostra controllata PG Esports, un’eccellenza tutta italiana ma con ambizioni europee», ha sottolineato il Ceo. «Proprio basandoci su tali elementi abbiamo sviluppato per i nostri big event palinsesti meno generalisti e più verticali. Un modello che applicheremo soprattutto alla Milano Games Week, a cui si potrà partecipare da remoto sintonizzandosi su molteplici canali rivolti a audience differenti». 

Sono temi questi che domani Fandango Club illustrerà e approfondirà all’EY Capri Digital Summit. Nel corso del suo intervento, il Gruppo proverà infatti a delineare i percorsi evolutivi futuri del mondo dell’entertainment.

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