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18/03/2020
di Simone Freddi

Solidarietà e agenzie, il "caso" Connexia: «Altruismo digitale? Anche, ma non solo»

Di fronte al Coronavirus non mancano gli esempi di player del settore pubblicitario che stanno mettendo in campo risorse e competenze per fornire un contributo concreto alla società. Tra questi c'è Connexia, già attiva su vari fronti come ci racconta il Ceo Paolo D'Ammassa

Per gran parte dell’industria della comunicazione, specie quella basata a Milano, le iniziative volte a proteggere la salute di dipendenti e collaboratori di fronte al Coronavirus sono iniziate ben prima del lockdown imposto dalle istituzioni al Paese. Già nelle scorse settimane vi abbiamo raccontato del “come” le agenzie - creative, di comunicazione e marketing, digitali - si stessero riorganizzando in questo momento di emergenza globale, in particolare sul tema dello smart working. Non mancano, inoltre, gli esempi di società del settore che si sono attivate o si stanno attivando per aiutare la società in cui vivono e operano, fornendo un contributo concreto. Oggi parliamo con Paolo d’Ammassa, Ceo di Connexia, agenzia che si è subito attivata su due fronti distinti mettendo a disposizione le proprie risorse ed esperienze. Paolo, Connexia viene citata spesso, in questi giorni, quando si parla di solidarietà. Di che si tratta? «Il primo fronte che ci vede coinvolti nell’offrire un contributo concreto in questo momento di difficoltà è un’attività che ci sta particolarmente a cuore, e che ci sta sicuramente regalando grandi soddisfazioni: l’adesione all’iniziativa Solidarietà Digitale del Ministro per l’innovazione Paola Pisano. Il nostro team Innovation monitora diverse organizzazioni, tra cui anche, ovviamente, il nostro Ministero dell’Innovazione. Abbiamo quindi intercettato in tempo reale la call sul progetto di Solidarietà Digitale, finalizzato, in un primo momento, alla riduzione dell’impatto sociale ed economico del Coronavirus nelle “zone rosse”, e siamo immediatamente saliti a bordo, mettendo a disposizione, a titolo gratuito e per tutte le realtà che lo hanno chiesto e lo stanno richiedendo, le licenze per l’utilizzo della piattaforma Cisco Webex, uno strumento che consente, in maniera semplice e agevole, la collaborazione a distanza. Come partner di Cisco Webex da oltre un decennio, in agenzia siamo tutti abilitati da tempo all’utilizzo di questo tool e ci è sembrato naturale renderlo disponibile, garantendo, a tutti coloro che ne fanno richiesta, anche la formazione, sempre gratuita, a supporto dell’utilizzo della piattaforma». Un’iniziativa, questa di Solidarietà Digitale, che vi ha catapultati sui media fianco a fianco ai giganti della tecnologia internazionale. «Solidarietà Digitale ha saputo attivare una rete straordinaria, estendendo l’iniziativa a tutti i servizi gratuiti per e-learning e smart working. Connexia si è così trovata inserita, insieme ad aziende, associazioni e start-up, nell’elenco stilato dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, tra le prime 10 realtà aderenti, al fianco di colossi come Amazon, Google, Fastweb, Cisco. Una bella cosa, che ci ha fatto piacere. Servizi, piattaforme digitali e soluzioni innovative: tutte opportunità alle quali i cittadini, con Solidarietà Digitale, possono accedere gratuitamente, per lavorare da remoto, seguire lezioni da casa, informarsi, con l’obiettivo comune di mettere a disposizione strumenti che aiutano a migliorare la vita quotidiana di noi tutti , obbligati, in questo particolare momento, a ridurre il più possibile contatti sociali e spostamenti». Connexia e Cisco Webex: come stanno rispondendo gli italiani a questa possibilità di "lavoro agile"? «La risposta è stata, ed è tuttora, davvero straordinaria. Sono arrivate centinaia di richieste e, da 10 giorni a questa parte, stiamo rispondendo con l’attivazione di circa 300/350 utenze al giorno. Stiamo facendo bene ciò che ci riesce bene, e che ci fa sentire bene. Ciò che più mi ha fatto maggiormente piacere è, stato, infatti, registrare una partecipazione interna della nostra agenzia altrettanto straordinaria: l’iniziativa di aderire, infatti, nasce «dal basso», direttamente dal nostro team Connexia Cloud, ed è, credo, il contenuto più condiviso in assoluto dalle persone di Connexia, più degli annunci di importanti gare vinte o dei go-live di campagne creative. Contemporaneamente, sono successe altre due cose: in primo luogo, dalle persone di Connexia sono arrivati nuovi spunti e stimoli a fare di più, tra cui anche la promozione di raccolte fondi. Secondo, ci sono pervenute delle richieste di aiuto da alcune Onlus, per supportarle, in questo momento non poco complesso, nel promuovere le loro raccolte fondi. Abbiamo deciso allora di impegnarci su un secondo fronte, raccogliendo le richieste di aiuto e mettendo a disposizione le nostre competenze, per ideare e realizzare due campagne pro bono per altrettante raccolte di fondi promosse da onlus particolarmente attive. La prima campagna è in uscita, e forse atterrerà in televisione e radio. La seconda è in lavorazione. Dunque, tutta Connexia si sente molto partecipe e coinvolta nel dare risposte concrete alla comunità in questo difficile momento. Un bel segnale. «E’ stata una mobilitazione spontanea che ci rende sicuramente orgogliosi e conferma l’impianto valoriale dell’agenzia e di tutte le persone che ne fanno parte, persone consapevoli di come noi tutti possiamo fare la differenza in momenti così delicati. Restando fedeli al sentimento comune, abbiamo pensato di mettere in campo anche una terza iniziativa: regalare knowledge. Abbiamo cominciato la scorsa settimana rivisitando in chiave digitale Wake Up Innovators, uno degli appuntamenti tradizionali di Connexia con l’innovazione. In partnership con la Ferpi, Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, abbiamo organizzato sulla piattaforma Cisco Webex una Special Edition di Wake Up Innovators, un webinar sul tema della comunicazione di crisi, per analizzare insieme ai nostri ospiti le strategie di comunicazione più efficaci per affrontare i prossimi mesi. In collegamento con noi, a condividere conoscenza e spunti di confronto, 250 partecipanti digitali, tra aziende e professionisti e competitor. Un successo che ci ha restituito un elemento di riflessione molto importante e ci ha rafforzati nella volontà di mettere a terra altre iniziative allo studio. Perché siamo intimamente convinti che la cultura digitale che abbiamo contribuito a creare fino ad oggi vada alimentata e arricchita da una conoscenza sempre più diffusa, se vogliamo davvero fare la differenza e creare valore, anche in un momento difficile come quello che viviamo, per dotarci degli strumenti giusti per gestire il presente e costruire il futuro.

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