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14/05/2019
di engage

Social network che fanno bene alla società: ecco alcuni esempi

Ci sono piattaforme che possono avere un impatto positivo sulla società. Maurizio Mazzanti ci descrive qualche caso, tra cui uno tutto italiano

I social network fanno parte della vita quotidiana di molti di noi, nel bene o nel male sono la quotidianità da più di 10 anni e spesso sono oggetto di discussione in merito al loro apporto alla società. A fine 2017 il direttore ricerche di Facebook si chiedeva tramite le pagine ufficiali della sua azienda se stare sui social fosse un male per le persone e il dibattito prosegue con un orientamento diffuso più negativo che positivo. I social network mettono a disposizione gli strumenti, sono le persone che li usano a determinarne la valenza positiva o meno, anche i rebbi di una forchetta possono fare male se usati in maniera inopportuna. Certo il tema è più complesso e non risolvibile con una metafora ma quello che voglio dire è che anche i social network possono avere un impatto positivo sulla società. Di recente l’azienda Facebook ha dichiarato che la sua nuova mission aziendale è dare alle persone il potere di costruire comunità, anche mettendo a disposizione fondi e formazione per chi lo sta già facendo attraverso i suoi strumenti. Si chiama Community Leadership Program e lo scorso anno ha elargito 10 milioni di dollari a 115 persone che nel mondo stanno contribuendo ad avere un impatto positivo sulla società tramite la rete. Ma gli esempi virtuosi di social network che fanno bene alla società non vengono soltanto dall’estero e dai big player, vengono anche dall’Italia come nel caso di greenApes. L’azienda è una B Corp (Benefit Corporation) italiana ovvero un'azienda for-profit che pone al centro della propria attività la volontà di creare benefici comuni per l’ambiente e la società, in stretta connessione con le comunità che interagiscono con i propri prodotti e servizi. Persegue questi obiettivi tramite https://greenapes.com, il primo social network che premia le azioni e idee sostenibili dei propri utenti. Lo fa attraverso un ambiente di gamification dove i comportamenti virtuosi condivisi con la comunità permettono di accumulare punti per ottenere premi concreti messi a disposizione dai partner che aderiscono al progetto. “Con greenApes vogliamo dare un contributo alla diffusione di stili di vita sostenibili e gli elementi social della piattaforma permettono di premiare la condivisione di idee e buone pratiche, dalle più quotidiane alle più creative – dichiara Gregory Eve, CEO dell’azienda - e questo senso di comunità e cambiamento condiviso è fondamentale per capire che vivere riducendo il proprio impatto ambientale non è un sacrificio, ma anzi, può essere stimolante e divertente”. A inizio anno questa realtà è stata anche scelta come piattaforma abilitante dal Comune di Milano per il progetto SharingMI, che rientra all’interno della iniziativa europea Sharing Cities, finanziata dal programma H2020 della UE.

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