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01/08/2022
di Francesco Leone

Facebook si affida all’AI e raddoppia i contenuti da estranei nel feed: cosa cambierà nel 2023

Zuckerberg fa marcia indietro e punta al discovery engine per proporre un modello che possa reggere il passo di Tik Tok

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L’ultimo grande cambiamento, Facebook, lo ha subito nel 2018 quando le modalità con cui venivano consigliati i contenuti a un utente vennero stravolte dalla strategia incentrata sull'incoraggiamento delle "interazioni sociali significative" tra amici nel feed delle notizie. Con l’introduzione di quella novità, Mark Zuckerberg aveva già previsto che l’utenza avrebbe trascorso meno tempo sul social network ma la scelta fu giustificata dal fatto che la ricerca condotta al tempo, a detta del CEO di Meta, mostrava che “quando i social media vengono utilizzati per connetterci con le persone a cui teniamo, può essere positivo per il nostro benessere".

Quattro anni più tardi, in un mercato completamente stravolto nei connotati dai grandi eventi che hanno segnato il nostro tempo (la pandemia in primis), Meta fa marcia indietro e propone un modello sempre più simile a quello utilizzato dal colosso cinese Tik Tok.

Facebook raddoppia i contenuti da estranei nel feed

Da piattaforma social a network dei contenuti, il passo è breve. Entro la fine del 2023, secondo quanto affermato dallo stesso Zuckerberg, la società raddoppierà la quantità di contenuti che mostrano gli account suggeriti tra le bacheche di Facebook e Instagram. È molto probabile che l’idea di massima sia quella di smuovere la community e favorire nuove connessioni. La novità è giunta a pochi giorni di distanza dalla comunicazione di un’altra strategia. Facebook, infatti, ha palesato la volontà di sdoppiare il flusso di notizie: ad accompagnare la sezione Home con cui scoprire i contenuti suggeriti dall'algoritmo, ci sarà comunque la sezione Feed in cui (come nel 2018) si potranno trovare in ordine cronologico i post degli amici senza però vedere stravolto il sistema delle inserzioni pubblicitarie.  Un'esperienza di fruizione del social che ricorda il passato, ma che strizza anche l'occhio ai modelli di intrattenimento social più recenti

Proprio Zuckerberg ha ricordato come le raccomandazioni di post che provengono da estranei, foto, testi e video, e di amici da aggiungere, rappresentino circa il 15% della media di quanto un iscritto vede su Facebook. Tendenza che è stata leggermente ribaltata su Instagram. Insomma, il futuro di Meta è quello che passa attraverso la Discovery Engine e cioè una spinta alla community mossa dal motore dell’intelligenza artificiale: sia per l'organizzazione dei feed di notizie che per gli utenti raccomandati.

Non dimentichiamo poi il commento di Mark Zuckerberg durante l'incontro sugli utili del secondo trimestre di Meta. "Visto che l'Intelligenza Artificiale trova contenuti aggiuntivi che le persone ritengono interessanti, questo aumenta il coinvolgimento e la qualità dei nostri feed" ha sottolineato il Ceo, confermando dunque che la società utilizzerà l'IA per consigliare tutti i contenuti che le persone condividono pubblicamente sul suo servizio, come collegamenti o foto. 

Il futuro degli editori su Facebook

È evidente la possibilità che possa cambiare anche la fruizione di quei contenuti che vengono proposti dagli editori presenti sul social network: saranno sempre meno i post-link consigliati in un modello che privilegerà i contenuti multimediali (vedi instagram e Tik Tok) ed è molto probabile che le società attive nel settore dovranno adattarsi al nuovo sistema di distribuzione dei contenuti su cui si baserà la piattaforma.

Di rilievo, nel contesto dedicato agli editori, la notizia riportata da Axios (noto magazine statunitense) secondo cui, negli Stati Uniti, Meta avrebbe confermato attraverso alcune fonti di non voler più proseguire il percorso di collaborazione con le società editoriali coinvolte nel progetto News Tab. In sostanza, dovendo puntare sui contenuti distribuiti dall’intelligenza artificiale, Facebook cesserà i pagamenti agli editori per gli articoli distribuiti nel suo feed dedicato alle notizie.

Ricordiamo che, in Usa, Meta ha speso circa 105 milioni di dollari in accordi triennali per i cosiddetti "contenuti news" (più altri 90 milioni di dollari per le video news), tra cui 10 milioni di dollari per il Wall Street Journal, 20 milioni di dollari per il New York Times e 3 milioni di dollari per la CNN in accordi che a volte includevano l'accesso a contenuti a pagamento. In questo senso si può sostenere che il progetto dedicato agli instant articles è stato insoddisfacente per la piattaforma.

Un portavoce di Facebook (di cui è stata resa anonima la testimonianza ndr.), in una dichiarazione rilasciata ad Axios, ha affermato che "molte cose sono cambiate da quando tre anni fa abbiamo firmato accordi per testare l'inserimento di ulteriori link di notizie in Facebook News negli Stati Uniti. La maggior parte delle persone non viene su Facebook per le notizie, e come azienda non ha senso investire eccessivamente in aree che non sono in linea con le preferenze degli utenti".

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