Mancano ancora tre mesi alla fine dell’anno, ma Sizmek è pronta a tracciare un bilancio del suo personale 2018.
Un anno particolarmente positivo, in cui la società ha colto i primi importanti frutti dell’integrazione con Rocket Fuel (acquisita a luglio 2017), come ci spiega il Managing Director Italy Enrico Quaroni.
Enrico, com’è stato il 2018 di Sizmek?
«Molto positivo. L’integrazione tra Sizmek e Rocket Fuel ha contribuito a consolidare l’offerta di due società già affermate, aggiungendovi però qualcosa in più. Oggi infatti siamo di più della semplice somma di Sizmek e Rocket Fuel, anche in Italia. Grazie a un posizionamento apprezzato e ad un ottimo team commerciale, Sizmek è un player top di gamma, con un’offerta capace di rispondere alle attuali esigenze del mercato. Nel nostro Paese stiamo crescendo, e questo ci ha permesso di consolidare ulteriormente il nostro staff».
A proposito di offerta, in questi giorni avete annunciato delle novità relative alla vostra soluzione Peer39.
«Peer39 è una soluzione che garantisce un livello di sicurezza di primissimo livello per gli acquisti media, sia pre-bid che post-bid. Si tratta di uno dei nostri prodotti lato Dati che stiamo spingendo di più, anche perché c’è una grande richiesta da parte del mercato in questo ambito. E posso dire che ci sta dando molte soddisfazioni».
Qualche altra novità su cui state lavorando?
«In generale, uno dei focus su cui stiamo puntando è avvicinare il mondo della creatività di brand alle logiche del programmatic buying, solitamente più votato a concetti come performance e KPI. Il nostro obiettivo è realizzare dei formati impattanti con caratteristiche uniche capaci di unire creatività di brand con dinamiche tipiche dell’acquisto automatizzato. In questo ci aiuta ancora una volta l’integrazione tra Rocket Fuel e Sizmek».
Come vedi l’andamento del mercato programmatico? E che evoluzione prevedi nel settore?
«La situazione del programmatic sta consolidandosi. Non ci saranno più le crescite esplosive degli ultimi anni, piuttosto leggeri incrementi dei volumi e una progressiva concentrazione. Come dire: chi c’è, c’è, e chi ancora manca farà molta fatica ad affermarsi. Quello che devono fare gli operatori del mercato, adesso, è lavorare al meglio con i clienti esistenti. Resta di fatto, poi, lo stradominio dei player più grandi, che continueranno a crescere».
Un’ultima cosa: mi dici quattro parole chiave che riassumono il mercato programmatico oggi, e di cui sentiremo parlare anche nel 2019?
«Direi “trasparenza”, “performance” e “targettizzazione profonda”, e aggiungo anche “programmatic tv”».