Qualità, trasparenza, controllo, flessibilità: le nuove parole chiave del Programmatic Video
Una ricerca commissionata da Ooyala ed effettuata dalla società britannica MTM registra una crescita inarrestabile della pubblicità video in programmatic. Stati Uniti e Regno Unito in testa, la Svezia ha il mercato con più alto potenziale
Un nuovo studio condotto dalla società di ricerca britannica, MTM, e commissionato da Ooyala, mostra che lo scambio in programmatico è in procinto di diventare onnipresente per i video premium in Europa Occidentale e gli Stati Uniti. La ricerca, basata sulle opinioni dei dirigenti lato-acquisto e lato-vendita provenienti dai maggiori inserzionisti, agenzie, intermediari ad-tech, editori ed emittenti, identifica i principali motori e le barriere alla crescita del programmatic video. Per completare la sua ricerca principale, MTM ha condotto interviste, forum e sondaggi per raccogliere idee sullo stato del programmatic, visto da centinaia di operatori senior dell’industria. I risultati suggeriscono che il settore si sta muovendo verso una nuova fase di crescita, in cui l’enfasi si sposterà verso la qualità, la trasparenza, il controllo, la flessibilità e la collaborazione. Il rapporto rivela anche come i principali mercati si relazionino a questa transizione. Questi gli elementi fondamentali emersi dal documento:
- Gli Stati Uniti e il Regno Unito sono i più all’avanguardia nell’adozione del programmatic, adesso scambiano in programmatico rispettivamente il 25% e il 23% di tutto il video online. Entrambi i paesi vedono una crescita del 42% anno-su-anno del video online. Ciò è dovuto largamente ad una significativa frammentazione del pubblico che interessa entrambe le regioni;
- La Svezia si dimostra molto promettente, il Paese ha visto il 59% di crescita anno-su-anno dell’online video, con il 12% di questo venduto programmaticamente. Ha il più vasto potenziale di crescita, specialmente perché il pubblico della Svezia divide equamente il suo tempo tra il consumo del video online e la tv tradizionale. In altri paesi, invece, la visione televisiva domina sull’online quasi in proporzione doppia e in alcuni casi anche di più;
- La Germania sta rimanendo indietro, scambia programmaticamente solo il 9% e detiene il tasso di crescita anno-su-anno nell’online video più basso (28%). I rispondenti segnalano che dall’industria mancano le istanze di cambiamento, questo perché in questo mercato pochi attori chiave posseggono la maggioranza dell’inventario premium; in più, sussiste un eclatante rifiuto dell’adozione del real-time-bidding, col fine di salvaguardare i modelli tradizionali.