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03/02/2018
di Alessandra La Rosa

Il potenziale dei chatbot per il mercato Beauty; Facebook tra "società" e "business"

Tra gli equilibri del social di Zuckerberg e le nuove tecnologie per il mondo della cosmesi, si avvicina intanto la definitiva entrata in vigore della GDPR, un tema su cui c'è ancora confusione

Mentre ci si avvicina sempre più alla definitiva entrata in vigore della GDPR, il mercato Beauty sta inziando a sperimentare il potenziale dei chatbot, e Facebook prova a bilanciare il suo intento di creare uno spazio più sicuro per gli utenti con le sue esigenze di business.

Il potenziale dei chatbot per il mercato Beauty

Il Beauty è uno dei settori che sta investendo prepotentemente nelle tecnologie chatbot. Una ricerca globale ha indagato la potenziale reach che questo tipo di tecnologia ha presso la base utenti di uno dei grandi nomi del settore: L’Oréal. Già una buona parte dei consumatori dell'azienda (il 26%) sta già utilizzando i chatbot sui social media o sulle app di messaggistica ogni mese per chiedere informazioni, e sembra che questo tipo di strumento sia più efficace tra gli utenti tra i 34 e i 44 anni. Leggi di più su GlobalWebIndex.

Facebook tra "valenza sociale" e "business"

Nello scorso trimestre, Facebook ha iniziato a ridurre la diffusione di video virali sulla sua piattaforma. Più recentemente, ha stabilito di dare priorità sul News Feed ai post di amici e parenti invece che a quelli "business", e ha annunciato il blocco degli annunci relativi alle criptovalute. Mosse che testimoniano l'intenzione della società di rendere la piattaforma uno spazio più "sicuro" di interazione tra le persone. I grandi numeri di utenza, infatti, già da tempo hanno fatto riflettere Zuckerberg & Co. sulla valenza "sociale" di uno strumento come Facebook. Ma quali possono essere le conseguenze a livello di business? Leggi di più su Warc.

Luoghi comuni sulla GDPR

Mancano pochi mesi della definitiva entrata in vigore della GDPR, ma il mercato non sembra ancora pronto a rendersi conforme al nuovo regolamento europeo. In particolare, sembra esserci ancora molta confusione su alcuni dei temi sollevati dalla nomativa, e molti fraintendimenti e luoghi comuni. Ad esempio che la norma valga per le PMI, o che si possa evitare di chiedere il consenso agli utenti appellandosi al "legittimo interesse". Leggi di più su MarTech Today.

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