di Alessandra La Rosa

Facebook testa la possibilità per gli editori di vendere autonomamente pubblicità su Watch

I media partner del contenitore video potrebbero in futuro essere in grado di utilizzare tecnologie terze per erogare campagne in programmatic nei loro show

Gli editori che hanno contenuti su Watch, la piattaforma video di Facebook, potrebbero presto essere in grado di vendere la pubblicità utilizzando i propri partner pubblicitari. Secondo quanto riporta AdAge, citando fonti vicine ai fatti, Facebook starebbe infatti testando insieme a un selezionato gruppo di editori la possibilità di collegare le loro tecnologie pubblicitarie a Watch, in modo che questi media partner possano erogare campagne in programmatic nei loro show. Ciò significherebbe ad esempio, spiega la testata, per un network televisivo che condivide su Watch dei video essere in grado di controllare la propria inventory adv invece di cedere a Facebook l'intera vendita degli spazi, come accade adesso. I broadcaster televisivi e digitali spesso utilizzano società terze per la commercializzazione delle proprie inventory video, come Google Ad Manager (Disney ad esempio) o FreeWheel di Comcast. Una mossa che rivela l'intenzione, per Facebook, di portare più fornitori di contenuti su Watch, un servizio che, lanciato un anno e mezzo fa e da qualche mese disponibile a livello globale, ha ancora stentato a decollare, come Zuckerberg ha in qualche modo ammesso in occasione dell'ultima trimestrale Facebook: «Watch sta crescendo molto rapidamente, ma siamo ancora molto indietro rispetto a YouTube - ha dichiarato -. Stiamo lavorando per renderlo un'esperienza unica centrata sugli utenti». Dati Facebook rivelano che il contenitore video attira attualmente 75 milioni di utenti al giorno, ben al di sotto degli 1,5 miliardi di persone che utilizzano quotidianamente il social. E se parte dei contenuti veicolati sulla piattaforma sono programmi prodotti dalla stessa Facebook, è indubbio il richiamo che contenuti prodotti da network televisivi e grandi studios possono avere, sia per gli utenti che, soprattutto, per i brand. Da qui la volontà di attirare un maggior numero di partner premium, cercando di venire incontro alle loro esigenze pubblicitarie.

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