di Alessandra La Rosa

Addressable TV, anche le agenzie nel consorzio che punta a fissare standard per la pubblicità

Nel gruppo "Project OAR", che riunisce broadcaster e operatori ad tech, nasce un nuovo comitato consultivo di agenzie media volto a fornire supporto lato acquisto a chi approccia i mezzi addressable

Pochi mesi fa, a marzo, nasceva "Project OAR", un consorzio tra broadcaster televisivi e operatori ad tech con l’obiettivo di stabilire degli standard comuni per la pubblicità su dispositivi addressable (OAR sta per “Open Addressable Ready”). Il progetto è cresciuto e adesso agli iniziali partecipanti, tra cui Disney Media Networks, Turner, Xandr, FreeWheel e NBCUniversal, CBS, Discovery, Hearst Television, AMC Networks e Inscape, divisione del produttore di televisori Vizio che svilupperà la tecnologia, si è aggiunta anche Fox. Il gruppo ha anche annunciato la formazione di un comitato consultivo di agenzie, costituito dai rappresentanti di alcune delle principali holding pubblicitarie: Publicis Media, Omnicom Media Group, GroupM, Magna Global di IPG, Dentsu Aegis, Havas e Horizon Media. Il comitato di agenzie contribuirà a offrire informazioni e supporto lato acquisto per le aziende che si approcciano ai mezzi addressable. La sua prima riunione è avvenuta a maggio, dando il via a una serie di discussioni su temi e problematiche legati alle pianificazioni pubblicitarie sul mezzo, quali le misurazioni, la gestione delle inventory, le politiche di privacy e il targeting crossmediale. Attualmente, il consorzio è focalizzato sullo sviluppo di un nuovo standard aperto per la pubblicità addressable su Smart TV e dispositivi connessi, che, secondo i programmi, dovrebbe essere immesso sul mercato nella prima metà del 2020.

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