14/11/2018
di Lorenzo Mosciatti

Mondadori verso la cessione dei periodici francesi. La pubblicità digitale a +7%

Alle battute finali la trattativa avviata dal gruppo guidato da Ernesto Mauri con Reworld Media per Mondadori France. L’incidenza della raccolta online della divisione dei periodici sale al 30,5%

E’ alla battute finali la trattativa avviata da Mondadori con Reworld Media per la cessione dei periodici francesi, tanto che il gruppo di Segrate definisce nel bilancio trimestrale Mondadori France ”attività in dismissione" non inserendola più nei conti. “Tale operazione”, si legge nella nota di bilancio, “in linea con la strategia di rifocalizzazione del gruppo Mondadori nella più solida attività dei Libri, consentirà di incrementare la disponibilità di risorse finanziarie contribuendo a sostenere le linee strategiche di sviluppo e la posizione competitiva nei suoi core business, anche attraverso potenziali nuovi investimenti”. Pur migliorando la gestione operativa, con un margine operativo lordo in crescita e una riduzione del debito di 47 milioni di euro, Mondadori registra una perdita di 181,5 milioni di euro, proprio a causa della rettifica del valore delle attività di Mondadori France. Per le sole attività in continuità, Mondadori ha invece riportato un utile netto per 15,8 milioni di euro, in calo rispetto ai 25,5 milioni di un anno. I ricavi consolidati sono stati 658,1 milioni di euro, in diminuzione del 6,9%. La posizione finanziaria netta di gruppo è in miglioramento del 18% a -209,3 milioni di euro rispetto a -256 milioni di euro al 30 settembre 2017. Per la fine del 2018 Mondadori si attende ricavi consolidati in contrazione tra il 5 e il 10%, un margine operativo adjusted "in leggero incremento" con un "utile netto delle attività in continuità in contrazione di circa 7 milioni per maggiori componenti non ordinarie negative". I ricavi dell’area Libri si sono attestati a 339,6 milioni di euro registrando complessivamente un decremento del 4,9%. In diminuzione anche il giro d’affari dell’era Retail per un totale di 129,3 milioni di euro (-2,5% circa).

L’incidenza della raccolta digitale sul totale sale al 30,5%

Analizzando l’andamento nell’area dei periodici in Italia, dove la società guidata dall’a.d. Ernesto Mauri ha confermato la propria leadership con una quota di mercato del 30,9%, Mondadori ha chiuso i nove mesi con ricavi pari a 216,1 milioni di euro, in calo dell’11,3%. Al netto della cessione di Inthera, avvenuta nel mese di maggio, la contrazione si attesterebbe al 9,7%. I ricavi diffusionali (edicola e abbonamenti) risultano in flessione del 10,5%, una performance influenzata da un trend particolarmente negativo della testata Panorama, ceduta da Mondadori il 1 novembre, e del segmento cucina, che nell’esercizio 2017 aveva beneficiato del lancio di Giallo Zafferano. I ricavi pubblicitari (print + web), gestiti dalla concessionaria Mediamond, risultano in contrazione del 4,3%: il web ha evidenziato una crescita del 7% circa (rispetto al +4% del mercato) per effetto di una serie di iniziative di co-marketing, mentre la raccolta stampa riflette un andamento in calo e sostanzialmente in linea con il comparto, che a fine settembre perdeva l’8,9%. L’incidenza della raccolta digitale sul totale è salita al 30,5%. Nel periodo in esame Mondadori si è confermato il primo editore italiano anche nel settore digitale, leader nei segmenti verticali di maggior valore come women, food, wellness, fashion e education, con una total audience di 27,9 milioni/mese, in crescita del 19% rispetto al 2017 (comScore, dato medio gennaio-agosto 2018).

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