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23/01/2019
di Caterina Varpi

GroupM, gli investimenti adv in Italia a +1% nel 2019

Roberto Binaghi, Ceo di Mindshare: «Gennaio e febbraio sono mesi non brillanti per la raccolta pubblicitaria»

Secondo le stime di GroupM, gli investimenti pubblicitari in Italia nel 2019 dovrebbero aumentare di circa l'1% mentre nel 2018 hanno registrato un incremento del 2,5%, percentuale che probabilmente sarà rivista al rialzo. Lo ha annunciato oggi Roberto Binaghi, Ceo di Mindshare, centrale del Gruppo, a margine di Radiocompass, l'evento dedicato all'approfondimento sulle opportunità offerte dal mezzo radiofonico organizzato dal centro media ed FCP-Assoradio (ne abbiamo parlato qui). Per quanto riguarda i singoli media, la radio, lo scorso anno, è in ascesa del 5,5%, la tv dello 0,9%, internet del 9,7% e il cinema dell'8%. Segno negativo per la stampa, -7,4%  e per l'Out of home,  -2%. «Gennaio è stato un mese complicato e febbraio non si annuncia molto brillante dal punto di vista della raccolta pubblicitaria. In particolare, gennaio è caratterizzato da un ritardo negli investimenti da parte del settore dell'automotive, che potrebbe risolversi nei prossimi mesi. In seguito, si capirà se si tratta di problemi congiunturali o strutturali», spiega il manager.

Radio, crescita continua negli ultimi quattro anni

«La radio, nei primi due mesi dell'anno, è il mezzo che soffre di meno - continua Binaghi. - La crescita della radio nel 2018 si attesta a +5,5%, secondo le stime di Fcp-Assoradio, allineate a quelle di GroupM, mentre negli ultimi cinque anni è stata del 23%. Un risultato positivo che arriva dopo quattro anni di crescita continuativa e in un momento in cui il mercato non viaggia allo stesso ritmo. Questo è dovuto al fatto che le piattaforme di servizi audio, come ad esempio Spotify, non hanno portato via ascolto alla radio ma hanno attirato sul mezzo una maggiore attenzione. Inoltre, queste nuove piattaforme non si basano sulla raccolta pubblicitaria per cui la radio non perde investimenti». Gli ultimi dati dimostrano come la radio mantenga i suoi ascoltatori e incrementi il tempo speso sul mezzo. Ma è soprattutto sul target commerciale che la radio riesce a mantenere la superiorità numerica. Inoltre, i dati più qualitativi di LivePanel mostrano come la radio in Italia, rispetto gli altri paesi europei, sia ancora un mezzo non tanto di sottofondo ma di attenzione (con un incremento del 9% rispetto al 2016), che favorisce pltretutto la prova di prodotto e considerato una valida fonte di raccomandazione (con incrementi rispettivamente del 31% e del 10% rispetto il 2016). «C'è una forte attenzione da parte di FCP-Assoradio ad aprire alle Pmi, in quanto la radio è un mezzo efficace per le aziende che puntano a vendere i loro prodotti. Se il classico cliente della radio è stato negli anni scorsi quello del settore auto, da qualche tempo sono le aziende della GDO che fanno pubblicità su questo media per segnalare le nuove aperture e le promozioni», conclude Binaghi.

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