28/02/2020

Gedi, ricavi pubblicitari in calo del 7,6% nel 2019

Il fatturato derivante dalle attività digitali rappresenta il 12,7% del giro d'affari, percentuale che supera il 15,5% sul brand Repubblica

Gedi chiude il 2019 con ricavi consolidati pari a 603,5 milioni di euro, in calo del 7% rispetto al 2018, e con una perdita di 129 milioni, in aumento rispetto al risultato negativo di 32,2 milioni con cui si era chiuso l’esercizio precedente. Ad approvare i risultati è stato il cda del gruppo, l'ultimo molto probabilmente con Laura Cioli nella posizione di amministratore delegato. La manager infatti uscirà dal gruppo editoriale una volta conclusa l’operazione di cessione della partecipazione detenuta da Cir in Gedi a Exor, la finanziaria degli Agnelli. I ricavi derivanti dalle attività digitali rappresentano complessivamente il 12,7%del fatturatoconsolidato, percentuale che supera il 15,5% sul brand Repubblica. A fine anno, inoltre, i prodotti digitali delle diverse testate di Gedi hanno superato i 127 mila abbonati. I ricavi diffusionali, pari a 269,7 milioni, sono diminuiti del 5,2% rispetto a quelli dell’esercizio precedente, in un mercato che, come sopra riportato, ha registrato una riduzione dell’8,1% delle vendite dei quotidiani in edicola e abbonamento. I ricavi pubblicitari, pari a 293,7 milioni, sono risultati in calo del 7,6% rispetto al 2018. I costi, inclusi gli ammortamenti, sono inferiori del 6,3% rispetto al 2018: sono diminuiti sia i costi del personale (-6,8%) che gli altri costi (-6%). Sulla perdita, si legge nella nota di bilancio, hanno pesato alcune svalutazioni effettuate sugli avviamenti di testate del gruppo per 105,6 milioni di euro, oltre a 19,9 milioni di oneri di ristrutturazione e a una minusvalenza di 16,5 milioni incamerata dalla cessione della quota Persidera. A livello rettificato, l’esercizio si chiude quindi con un utile di 12,2 milioni di euro, comunque in calo rispetto ai 16,7 milioni, sempre a livello rettificato, del 2018. L’Ebitda rettificato è migliorato passando da 51,7 a 59,3 milioni, mentre l’Ebit rettificato scende da 33,1 a 27,5 milioni. L’indebitamento netto di periodo si riduce infine a 44,1 milioni rispetto ai 59,1 milioni con cui si era chiuso il 2018.

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