• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play
28/03/2019
di Caterina Varpi

Fidelityhouse e la riforma sul copyright: “Da sempre diamo valore agli autori”

Il prodotto di Horizon Group, digital agency guidata da Francesco Fasanaro, dà valore agli autori della community con un modello di revenue sharing trasparente e ha introdotto un servizio di tutela della proprietà intellettuale

Disciplinare su scala globale il diritto d’autore in internet, al fine di garantire misure adatte di remunerazione della proprietà intellettuale in un’era segnata dalla dominazione dei colossi del web come Google, Facebook o YouTube: è questo l’obiettivo del Parlamento europeo che il 26 marzo ha approvato la direttiva sul copyright. L’articolo 15, in particolare, prevede che “gli autori delle opere incluse in una pubblicazione di carattere giornalistico ricevano una quota adeguata dei proventi percepiti dagli editori per l’utilizzo delle loro pubblicazioni di carattere giornalistico da parte dei prestatori di servizi della società dell’informazione”. FidelityHouse, prodotto di punta della digital agency padovana Horizon Group, già da 8 anni dà valore agli autori della sua community con un modello di revenue sharing, equo e trasparente, che premia la qualità dei contenuti originali, spiega Francesco Fasanaro, presidente di Horizon Group, oltre che Ceo e Founder di FidelityHouse International SA: “Il nuovo quadro normativo europeo dimostra che il nostro business model, su cui ci siamo basati negli ultimi 8 anni, condividendo i ricavi della piattaforma con l’autore, oltre ad essere stato lungimirante, è quanto mai attuale”. Anche sul fronte internazionale, fa sapere Fasanaro, l’azienda ha deciso di utilizzare la stessa filosofia, implementando inoltre delle novità in chiave blockchain ed affiancando un servizio di tutela della proprietà intellettuale, FidelityHouse Chain, che rappresenta di fatto una soluzione pratica ed immediata al problema posto in essere dall’articolo 17 della summenzionata riforma comunitaria. Tale articolo stabilisce, infatti, che le piattaforme online devono “ottenere un’autorizzazione dai titolari dei diritti”, attraverso una licenza. La responsabilità della violazione è a carico della piattaforma stessa, a meno che non si dimostri di “aver compiuto i massimi sforzi per ottenere un’autorizzazione” e di “aver agito tempestivamente” per bannare gli utenti indisciplinati, impedendo la reiterazione della violazione in futuro. Ne deriva l’esigenza di certificare la paternità dei contenuti e verificare l’eventuale plagio o violazione dei diritti in relazione alla licenza d’uso concessa. “FidelityHouse Chain risponde perfettamente alle richieste dell’Aula di Strasburgo, offrendo ai creatori ed editori di contenuti digitali un tool completo per la tutela della proprietà intellettuale con i servizi di timestamping, plagiarism monitoring, licensing options ed una legal protection che non si limita alla mera consulenza ma che fornisce tutti gli strumenti e la documentazione necessaria per ottenere il risarcimento”, conclude Fasanaro.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI