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31/10/2018
di Andrea Salvadori

Facebook, gli utili meglio del previsto ma la crescita del giro d'affari frena nel Q3

La Borsa, nelle contrattazioni after hours, ha comunque premiato il listino della società con un balzo del titolo di oltre il 3%. ll numero degli utenti aumenta soprattutto in Asia, dove i dollari generati per iscritto sono in media più bassi

Facebook chiude il terzo trimestre dell'anno con utili migliori del previsto ma con un giro d'affari che delude le aspettative del mercato. La Borsa, nelle contrattazioni after hours, dopo una prima reazione negativa, ha reagito positivamente ai conti di Menlo Park, premiando la società con un aumento del titolo di oltre il 3%. La società californiana guidata da Mark Zuckerberg sembra aver retto bene alla presentazione dei conti, considerando che da inizio anno ha perso a Wall Street il 20% e dalla fine di luglio, dopo la presentazione dei conti del secondo trimestre, il 34%. Facebook è reduce da uno dei periodi più difficili della sua storia. Dal gruppo sono usciti i fondatori di WhatsApp e Instagram che, secondo indiscrezioni, avrebbero lasciato in polemica con i vertici. Lo scandalo dei dati di Cambridge Analytica, le interferenze sulle elezioni e le sue pratiche sulla privacy hanno esposto il gruppo inoltre a pesanti critiche. Inoltre, il settore hi-tech non vive uno dei suoi periodi migliori. A parte Twitter, anche i conti di Google, Amazon e Snap hanno deluso il mercato. L'utile del terzo trimestre è stato pari 5,13 miliardi di dollari, in crescita del 9%, con un utile per azione di 1,76 dollari per azione, contro gli 1,46 dollari pronosticati alla vigilia. I ricavi di Facebook sono cresciuti nel periodo luglio-settembre del 33% a 13,73 miliardi di dollari, mentre il mercato si aspettava un giro d'affari di 13,77 miliardi. La crescita del fatturato trimestrale per Menlo Park è la più debole degli ultimi sei anni. Un dato che lascia ben sperare il management di Facebook è quello relativo ai ricavi per utente, passati in un anno negli Stati Uniti da 21,20 dollari a 27,61 dollari. Il costo medio per annuncio pubblicitario è aumentato del 7% a fronte di un incremento delle impression del 25%. A contribuire alla crescita sono in particolare le Storie, considerando che su Instagram possono ormai contare su 400 milioni di utenti quotidiani. Su Facebook e Messenger sono partite dopo, oggi sono complessivamente 300 milioni gli utenti quotidiani di questo format. Lo Stato di WhatsApp, dove è veicolata la versione dedicata delle Storie (su cui tra l'altro nei primi mesi del 2019 arriverà la pubblicità), ha invece 450 milioni di utenti su base giornaliera. "Questo è il futuro. Le persone vogliono condividere i propri contenuti con sistemi che non ne rendano permanente la fruzione", ha spiegato Mark Zuckerberg. Le Storie, secondo la società, continueranno dunque ad aumentare la loro centralità all'interno delle strategie pubblicitarie del social anche se, ha spiegato il Ceo, nei prossimi due anni la crescita sarà ancora trinata dai ricavi pubblicitari del Newsfeed. Gli utenti attivi quotidiani del social network a livello globale sono quasi 1,5 miliardi, in aumento del 9%, mentre quelli attivi mensilmente sono 2,27 miliardi, il 10% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Anche in questo caso il risultato è il peggiore dal 2011. La crescita del numero degli utenti riguarda poi prevalentemente il mercato asiatico, dove i 2,67 dollari per utente generati sono molto più bassi rispetto ai 8,82 dollari raccolti in Europa e ai 27,61 dollari del Nord America. Nel Vecchio Continente gli utenti sono diminuiti, mentre negli Stati Uniti sono rimasti stagnanti.

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