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30/03/2020

Cose Belle d’Italia va in liquidazione ma BelVivere continua l'operatività

Tre opzioni sul tavolo per il 70% delle quote in capo all'attuale socio di maggioranza della casa editrice guidata da Diego Valisi

Liquidazione in arrivo per Gruppo Cose Belle d’Italia, il socio di maggioranza della casa editrice BelVivere.   La situazione patrimoniale al 29 febbraio 2020 del gruppo nato nel 2013 con l’ambizione di aggregare aziende rappresentanti l’eccellenza italiana nel mondo, ha fatto sapere venerdì la società, ha evidenziato infatti un patrimonio netto negativo di circa 265 mila euro, inferiore al minimo legale previsto a fronte di un capitale di sociale di circa 1,6 milioni di euro. Un peggioramento che è derivato dalla crisi sanitaria del Coronavirus scatenatasi a livello internazionale, che ha reso impossibile elaborare un piano in continuità e di rilancio del gruppo partecipato a quasi il 68% da Achirot. Gli amministratori di Cose Belle d'Italia hanno dunque deciso di sciogliere la società ai sensi dell'articolo 2484 del codice civile. Contestualmente, la società è stata sospesa dalle contrattazioni in Borsa Italiana. Tra le tante partecipate, nel settore dell’editoria Cose Belle d'Italia controlla la società BelVivere con una partecipazione del 70%. Azionista di minoranza con il 30% è invece il presidente e amministratore delegato Diego Valisi. Valisi ha infatti venduto la sua Milan Fashion Library a fine 2018 a Gruppo Cose Belle d’Italia, un’operazione da cui è nata una realtà cui fanno capo oggi 18 brand editoriali, tra cui Amadeus, Yatch Capital, Il Mondo del Golf, Watch Digest, Sci, The Life Style Journal, Watch Digest e Italy Illustrated.

BelVivere, un fatturato di 3,5 milioni di euro nel 2019

Nonostante le difficoltà della capogruppo, spiega ad Engage Diego Valisi, «non si ferma l'operatività di BelVivere, reduce da un 2019 chiuso con un giro d'affari di 3,5 milioni di euro e da un primo bimestre dell'anno soddisfacente». Resta semmai da capire che ne sarà del 70% attualmente in capo al Gruppo Cose Belle d'Italia. Tre le opzioni possibili, una volta che la capogruppo nominerà un liquidatore con tempi che comunque si annunciano lunghi: la quota potrà essere comprata dall'attuale socio di minoranza, da un soggetto terzo e da un soggetto collegato all’azionista di maggioranza preesistente. BelVivere, alle perse con un mercato pubblicitario ancora in affanno soprattutto per quanto riguarda la carta stampata, lo scorso 20 novembre ha depositato la domanda di concordato, una procedura “ritenuta maggiormente funzionale alla salvaguardia della redditività e del valore patrimoniale rappresentato dal complesso aziendale in funzionamento e, di conseguenza, al miglior soddisfacimento del ceto creditorio”. La società inoltre ha quindi elaborato un piano volto ad una rapida riconversione digitale del complesso delle attività (tutti i 18 siti dei suoi brand editoriali sono stati rilanciati lo scorso anno). Ora l'impatto del Covid-19 si sta naturalmente facendo sentire sulle attività della società, «in particolare a causa della diminuzione degli investimenti pubblicitari e dello slittamento di tanti eventi fieristici», ma il gruppo, conclude Valisi, «confida in un pronto recupero nel corso della seconda parte dell'anno, se la situazione sanitaria e quindi economica migliorerà, potendo contare su un pool di testate che per la loro periodicità possono essere anche pubblicate in momenti diversi dell'anno».  

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