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10/03/2020
di Francesco Tempesta

Coronavirus, stop alla pubblicità di mascherine su Facebook e Google

La decisione sarebbe volta a frenare l'impennata dei prezzi, ed anche la cattiva informazione presente in alcuni annunci sull'infallibilità dei prodotti

Gli OTT prendono posizione contro chi cerca di trarre profitto dall'emergenza Coronavirus. Ieri Facebook e oggi anche Google hanno annunciato di aver temporaneamente vietato la presenza di pubblicità sulle mascherine sulle loro property. Per quanto riguarda il primo, il divieto si applica alle campagne presenti sul social network Facebook ed anche agli annunci su Marketplace, la sua bacheca di compravendita di privati. La decisione sarebbe volta a bloccare l'impennata di prezzi su questo tipo di prodotti, ed anche la cattiva informazione presente in alcune di queste pubblicità sulla capacità di alcuni prodotti di impedire il contagio della malattia. "I nostri team stanno tenendo sott'occhio la situazione del Covid-19, e faremo tutti gli aggiornamenti necessari alle nostre policy se vedremo che alcuni cercheranno di trarre profitto dall'emergenza sanitaria che stiamo vivendo", ha scritto il director of product management di Facebook Rob Leathern in un tweet. La mossa va ad aggiungersi ad altre azioni messe in campo da Facebook sulle sue app (Facebook e Instagram in primis), soprattutto per impedire il dilagare di fake news sul tema Coronavirus. Da qualche giorno, ad esempio, se sulle due app si cercano notizie sul Covid-19, si viene dirottati su fonti di informazioni ufficiali come l'Organizzazione Mondiale della Sanità, capaci di dare informazioni attendibili sulla malattia. Le due piattaforme si stanno anche impegnando a cancellare eventuali post ingannevoli sull'argomento. Per quanto riguarda Google, invece, era già esistente una messa al bando di annunci inerenti in qualche modo il Coronavirus, divieto che alcuni inserzionisti riuscivano comunque ad aggirare evitando di usare la keyword nei loro annunci. Per questo motivo, Big G ha deciso di inasprire le limitazioni, bloccando temporaneamente tutte le pubblicità che menzionano mascherine chirurgiche su mobile, search e YouTube.

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