Condé Nast chiude Glamour, investe in tecnologia e diversifica il business
Il gruppo editoriale guidato da Fedele Usai annuncia l'apertura di uno store a Milano. Il digitale intanto arriva a valere il 25% della raccolta pubblicitaria
Condé Nast annuncia la chiusura di Glamour, si accinge ad aprire a Milano il primo store fisico del gruppo editoriale nel mondo e registra sul fronte pubblicitario un risultato in calo ma migliore della media del mercato di riferimento. «A fine anno Glamour cesserà la sua attività in Italia sia in edicola, con il numero di dicembre-gennaio, sia sul digitale», annuncia Fedele Usai, amministratore delegato di Condé Nast Italia, a Milano in un incontro con la stampa. «Una scelta dolorosa presa guardando al futuro dell’azienda, perché Glamour parla ad un target, quello delle giovani ragazze, che vive principalmente su altri media. La mia preoccupazione oggi è dunque quella di realizzare prodotti in grado di accompagnare il nostro pubblico negli anni a venire». Un pubblico già presidiato con Experience Is, «il brand social lanciato meno di due anni su Facebook, Instagram e poi su TikTok che ha raggiunto un milione tra fan e follower». I giornalisti che realizzano i contenuti digitali di Glamour, ha detto Usai, «entreranno a Vanityfair.it e potrebbero anche contribuire al rafforzamento dell'offerta online degli altri femminili», mentre il destino delle altre persone che lavorano al magazine, una quindicina in tutto, è ancora oggetto della trattativa avviata con il cdr e i sindacati di categoria. «La pubblicità cartacea di Condé Nast d'altronde sconta la profonda crisi della stampa pur ottenendo una performance molto più positiva della media del mercato mentre sul digitale, che cresce soprattutto grazie alle attività di content e ai risultati ottenuti da Social Talent Agency, la nostra realtà di influencer marketing, la più classica display non sta andando molto bene». La strategia dell’editore guarda dunque ad una diversificazione sempre più accentuata del modello di business, un nuovo corso già da tempo avviato con l'ingresso ad esempio negli eventi con manifestazioni come Wired Next, Vogue for Milano e la recente Vanity Fair Stories. Tanto che oggi «il cartaceo garantisce il 65% dei ricavi, mentre le altre attività sono arrivate a pesare per il restante 35%». Nell’ambito di questa strategia, la società si appresta ad aprire a inizio dicembre, al piano terra della sede milanese di Piazza Cadorna, e a fianco della Scuola della Cucina Italiana, «il primo experience store di Condé Nast nel mondo, uno spazio di 300 metri quadrati aperto sei giorni su sette dalle 8 del mattino alle 22.30. Condé Nast Frame, questo il nome dello store, ospiterà un bar, eventi e un’area per la consultazione degli archivi digitali e cartacei delle testate del gruppo».