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17/02/2023
di Caterina Varpi

Il mercato della smart home vale in Italia 770 milioni di euro, +18%

Il Bel Paese è al primo posto in Europa nel settore per tasso di crescita

Foto di BENCE BOROS su Unsplash

Foto di BENCE BOROS su Unsplash

Nel 2022 il mercato della Smart Home in Italia continua a crescere: +18% rispetto al 2021, raggiungendo quota 770 milioni di euro.

Un tasso più alto di quella degli altri paesi europei, superiore a quello registrato in Spagna (+10%, 530 milioni di euro), Regno Unito (4 miliardi di euro, +4,1%) e Francia (1,3 miliardi, +2%), e anche della Germania, in calo del 5% a 3,7 miliardi. Se la crescita percentuale pone l’Italia in cima alla classifica dei Paesi europei, lo stesso non si può dire guardando alla spesa pro capite, pari a “soli” 13 euro per abitante. L’Italia rimane ben distante da USA (59,6 euro/abitante), Regno Unito (61,6 euo/abitante) e Germania (44,5 euro/abitante), mentre si avvicina alla Francia (19,5 euro/abitante).

Sono questi i risultati della ricerca sulla Smart Home dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata a Milano durante il convegno “La Smart Home guarda al futuro: energia, servizi, ecosistemi”.


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Nonostante i buoni risultati, l’espansione del mercato avrebbe potuto essere ancora più elevata (+33%) senza la carenza di semiconduttori e di materie prime dovuta all’instabilità economica e politica internazionale. Il mercato italiano è guidato da caldaie, termostati e condizionatori connessi per riscaldamento e climatizzazione (155 milioni di euro), seguito da soluzioni per la sicurezza (150 milioni di euro), elettrodomestici connessi (140 milioni) e da smart speaker (137 milioni), oltre a lampadine, casse audio, smart plug, serie civili e dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto.

Le tecnologie smart funzionali alla riduzione dei consumi energetici 

Il rincaro del costo dell’energia ha spinto gli italiani a porre maggiore attenzione al risparmio energetico: il 91% è attento a risparmiare all’interno della propria abitazione. E l’utilizzo dei dispositivi di Smart Home potrebbe contribuire a ridurre i consumi energetici annuali di ben il 23% per il riscaldamento, del 20% per la componente elettrica. Un risparmio che vale circa 330 euro l’anno per un bilocale di 70 mq, fino a 460 euro per un trilocale di 110 mq. Tuttavia, tra i consumatori, il nesso tra “risparmio energetico” e “tecnologia smart” non è ancora ampiamente noto: gran parte degli italiani, per risparmiare energia, adotta comportamenti virtuosi (81%) o acquista dispositivi ed elettrodomestici che consumano meno (42%), mentre sono ancora pochi quelli che sfruttano gli oggetti smart per il monitoraggio dei consumi in tempo reale (17%), che gestiscono tramite scenari riscaldamento e raffrescamento (11%), ancora meno quelli che gestiscono sistemi di accumulo e autoproduzione da fonti rinnovabili (4%) o attivano servizi per ottimizzare i consumi (2%).


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“Il 2022 ha portato grandi novità sul fronte della domanda e dell’offerta di soluzioni smart per la casa - afferma Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things -. L’aumento dei prezzi dell’energia ha spinto i consumatori a porre maggiore attenzione ai propri consumi, sfruttando in parte anche le tecnologie smart. Lato offerta, si assiste al riposizionamento di alcuni dei principali player sul mercato, con strategie che mettono sempre più al centro il risparmio energetico. Parallelamente, si rafforza l’offerta dei nuovi servizi smart per la casa, con nuovi modelli di business in rampa di lancio, ed evolve il ruolo degli ecosistemi, con Matter in prima fila tra le iniziative più rilevanti. Anche negli ultimi dodici mesi è continuata la carenza di semiconduttori e materie prime, che ha parzialmente rallentato lo sviluppo del mercato”.

Gli italiani sono sempre più pronti per la smart home

La maggior parte dei consumatori italiani con oggetti connessi in casa utilizza frequentemente le funzionalità smart (63%, +2% rispetto al 2021). L’App è la principale interfaccia (72%) e cresce il numero di consumatori in grado di attivare in autonomia le App associate agli oggetti smart (78% dei rispondenti, +24% rispetto). La gestione della Smart Home rimane ancora un’esperienza abbastanza frammentata per l’utente, ma si notano dei miglioramenti: il 34% utilizza un’unica App per gestire più dispositivi (+11% rispetto al 2021), nella maggior parte dei casi dello stesso brand (22%, +6%), ma in alcuni anche di brand differenti (12%, +5%).

Considerando le aspettative dei consumatori per il futuro, la maggior parte vorrebbe una completa integrazione e comunicazione tra i dispositivi smart installati, in grado di attivarsi e impostare scenari in autonomia (36% dei rispondenti).

I consumatori italiani sono sempre più pronti per la Smart Home: cresce l’utilizzo dei dispositivi connessi - spiega Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things -. Aumenta significativamente il numero dei consumatori in grado di attivare in autonomia le App associate agli oggetti smart, che oggi rappresentano il 78% del totale (+24% rispetto al 2021), a conferma del buon livello di maturità raggiunto dagli utenti e della maggiore fruibilità delle App stesse rispetto al passato. La gestione della Smart Home rimane ancora un’esperienza abbastanza frammentata per l’utente finale, anche se abbiamo osservato forti miglioramenti: 1 consumatore su 3 - tra coloro che possiedono oggetti smart - utilizza un’unica App per gestire più dispositivi. Guardando al futuro, la maggior parte degli utenti desidera una completa integrazione e comunicazione tra i dispositivi smart installati, in grado di agire in perfetta autonomia”.

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