Assistenti vocali: quasi metà degli utenti li usa per effettuare ricerche online
Adottate sempre più spesso, le tecnologie basate sulla voce sono ormai parte del nostro quotidiano. Uno studio Adobe ci svela come e perché le utilizziamo
Sin dalla prima diffusione degli assistenti vocali, il mercato aveva pronosticato che questi dispositivi avrebbero rivoluzionato il modo degli utenti di fare ricerche online. Ed ora arriva una ricerca di Adobe a confermarlo. Secondo lo studio, effettuato su un migliaio di americani, il 48% dei consumatori oggi utilizza la voce per "ricerche online di tipo generale", sottolineando la crescente penetrazione della "voce" come interfaccia search. La maggior parte di queste ricerche avviene su smartphone: è il caso dell'85% dei rispondenti, mentre un 39% dice di effettuarle via smart speaker (come Google Home o Amazon Echo). L'utilizzo delle tecnologie vocali, in generale, risulta abbastanza frequente: il 44% degli intervistati infatti dice di utilizzarle in qualche forma ogni giorno. Questo perché si reputa migliorino la qualità della vita: per il 79% "le tecnologie vocali migliorano e contibuiscono alla qualità della vita", e per il 92% "permettono di risparmiare tempo". D'altro canto, gli utenti ne lamentano alcuni difetti, inerenti soprattutto l'accuratezza e la comprensione delle richieste: secondo gli intervistati, infatti, i servizi vocali rispondono accuratamente a una domanda o a un comando solo il 69% delle volte. Al di là dell'accuratezza, segnalata come questione sensibile dall'83% delle persone coinvolte nello studio, l'81% ha citato come importante anche il tema della privacy.