06/09/2018
di Caterina Varpi

Nike, è online lo spot con Colin Kaepernick e altri campioni. Firma Wieden + Kennedy

Il video si intitola “Dream Crazy” e mostra vari atleti che hanno sconfitto pregiudizi e difficoltà, tra cui LeBron James e Serena Williams. Il video si chiude con Kaepernick che dice “Non chiederti se i tuoi sogni sono folli. Chiediti se lo sono abbastanza”

Dopo le polemiche dei giorni scorsi che è costato all'azienda un calo di oltre il 3% in Borsa, Nike pubblica il nuovo spot che vede tra i protagonisti il giocatore di football americano Colin Kaepernick, atleta simbolo della protesta dei giocatori della NFL contro gli abusi della polizia nei confronti degli afroamericani. Il suo gesto di inginocchiarsi durante l’Inno statunitense è famoso in tutto il mondo ed è stato imitato da altri esponenti del mondo dello sport, attirando l'ira di Donald Trump. Il commercial, realizzato da Wieden + Kennedy, si intitola “Dream Crazy” e mostra vari atleti che hanno sconfitto pregiudizi e difficoltà, tra cui LeBron James e Serena Williams. Il video si chiude con Kaepernick che dice “Non chiederti se i tuoi sogni sono folli. Chiediti se lo sono abbastanza”. https://www.youtube.com/watch?v=Fq2CvmgoO7I

La scelta del testimonial e le reazioni sui social

Qualche giorno fa, Nike aveva annunciato che il campione sarebbe stato tra i testimonial della campagna pubblicitaria ideata per celebrare i 25 anni del motto dell’azienda, Just do it, e aveva pubblicato un’immagine - che vedete sopra - di Kaepernick in bianco e nero con la scritta “Credi in qualcosa, anche se significa sacrificare tutto quanto”. La notizia ha destato l'ira dei sostenitori di Donald Trump e del Presidente stesso: Colin è visto come l'atleta ribelle che ha dato il via, nel 2016, alla protesta dei giocatori di football americano in ginocchio durante l'esecuzione dell'inno nazionale per manifestare contro il razzismo e la violenza della polizia contro i neri d'America. La reazione del Presidente a questa iniziativa è stata in passato quella di offendere gli sportivi che da Kaepernick in poi su tutti i campi della National Football League hanno continuato a inginocchiarsi, dicendo che avrebbe voluto vedere radiati e addirittura cacciati dal Paese per mancanza di rispetto all'inno e alla bandiera nazionali. Il movimento avivato da Kaepernick è, in seguito, dilagato su tutti i campi di football Usa ed in molti altri sport, raccogliendo simpatie anche dal mondo dello spettacolo. Kaepernick, uno dei quarterback più forti, per le sue idee ha sacrificato la sua carriera, mollato dai San Francisco 49ers e da due anni in cerca di una nuova squadra. Nike è la prima multinazionale che ha attaccato esplicitamente il Presidente amercano: una mossa coraggiosa ma certamente calcolata che cade a pochi giorni dall'inizio di una nuova stagione della Nfl, che si preannuncia molto calda. La lega, criticata da più parti, ha ceduto alle pressioni del Presidente, vietando prima dell'estate l'inginocchiamento durante l'inno. Sui social i sostenitori di Trump hanno postato scarpe e prodotti con il logo Nike dati alle fiamme, invitando al boicottaggio del marchio, lanciando l'hashtag #NikeBoicott. "La Nike ha mandato un messaggio terribile scegliendo Colin Kaepernick come testimonial", ha commentato Trump. Di contro, numerosi sportivi e non solo, tra cui LeBron James, Serena Williams, Spike Lee e l'ex capo della Cia, John Brennan, hanno sostenuto l'azienda e Kepernick. «Crediamo che Colin sia uno degli atleti che di più ispiri la sua generazione, che ha fatto leva sul potere dello sport per aiutare il mondo ad andare avanti», spiega Gino Fisanotti, Vice presidente del brand nel Nord America.

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