28/10/2021
di Cristina Oliva

Matteo Viviani e GreenMe lanciano il format “Andiamo a vedere se è vero” sulla sostenibilità

Come comunicare la sostenibilità del proprio marchio ai consumatori, in un mondo in cui questa parola è sulla bocca di tutti e il greenwashing dietro l'angolo? È da ieri online l'episodio teaser di “Andiamo a vedere se è vero”, il nuovo format video Branded Content lanciato da greenMe.it in collaborazione con Matteo Viviani che va a indagare, con lo stile inconfondibile del noto inviato de Le Iene, proprio quanto le aziende che professano di essere green, lo siano davvero.

“Più il Green cresce, più diventa una ghiotta occasione per chi ci vuole marciare sopra - ha dichiarato Viviani – è da questo che nasce Andiamo a vedere se è vero, dalla voglia di premiare chi si impegna realmente a cambiare le regole del mercato e rinuncia a venderci lucciole per lanterne.”

La prima serie di episodi, al momento 8 compreso il video di lancio, si focalizza su 4 brand che hanno superato l'esame di Matteo Viviani il quale, armato di telecamera, si è recato in prima persona nelle aziende che hanno aderito e accettato di mettersi in gioco, per capire il loro reale impegno sul fronte della sostenibilità. Della durata di circa 5 minuti ciascuno, i video verranno trasmessi sul sito di greenMe.it, che attualmente conta stabilmente oltre 12 milioni di utenti/mese (dati Google Analytics), e sui canali social della community green che conta oltre 1 milione di follower tra Facebook e Instagram.

Inoltre una campagna tabellare con full domination e contenuti nativi è prevista a supporto di ciascun video, per permettere di raggiungere la visibilità concordata con ogni cliente che ha deciso di investire mettendosi in gioco.

I primi brand protagonisti di “Andiamo a vedere se è vero” sono: Falegnameria Treeffe, produttore di arredamento con legno di recupero, Lumina, produttore di lampade di design, Tatanatura, ecommerce di prodotti e cosmetici naturali, Officine Fanesi, brand di cucine.

“Andiamo a vedere se è vero” rappresenta un punto di rottura con i tradizionali modi di comunicare la sostenibilità – ha dichiarato Daniele Feliziani, Responsabile dei progetti speciali su GreenMe. - I consumatori sono giornalmente bombardati da messaggi sugli impegni sostenibili dei vari marchi, e a volte diventa difficile per loro districarsi e individuare la linea di confine con il greenwashing. Attraverso questo tipo di progetto invece le aziende “si fanno fare” le pulci sia dalla redazione che da una delle 'iene' più famose d'Italia. E non è detto che passino l'esame. Anche perché su greenMe.it accettiamo solo investitori che condividono la mission e la filosofia del giornale: negli anni abbiamo rinunciato anche a budget importanti, ma questa coerenza ci ha ripagato sicuramente in termini di fidelizzazione del target”.

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