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18/11/2019
di Teresa Nappi

Cetto c'è, senzadubbiamente: prima dell'uscita al cinema, al via online la Piattaforma Pileau

Il progetto, firmato dall'agenzia Madre, rientra nelle iniziative promozionali che accompagnano l'uscita del nuovo film di Antonio Albanese fissata per il 21 novembre

Non solo cinema. In occasione dell’uscita del terzo capitolo della trilogia dedicata a Cetto La Qualunque, uno dei personaggi più celebri di Antonio Albanese, la casa di distribuzione della pellicola - Vision Distribution - si fa promotrice anche di una particolare iniziativa online. Una piattaforma su cui votare per Monarchia o Repubblica che richiama il tema portante del film “Cetto c’è, senzadubbiamente” in uscita nelle sale il 21 novembre. Il progetto è stato realizzato dall’agenzia Madre ed è stata lanciato lo scorso 10 novembre in diretta da Cetto (Antonio Albanese), durante il programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa” su Rai Due. È partita così, metaforicamente, la campagna elettorale di Cetto che in soli 10 giorni ha già coinvolto oltre 90.000 utenti, registrando un maggiore interesse nei confronti della Monarchia. Con un non troppo velato riferimento ad alcune procedure che si sono diffuse nel nostro panorama politico, Cetto è, quindi, protagonista della Piattaforma Pileau, il sito politically incorrect dove gli utenti possono scegliere tra Repubblica e Monarchia di Cetto, per dare voce al popolo attraverso il voto libero come accade sulla famosa piattaforma Rousseau.

La trama di Cetto c’è, senzadubbiamente

“Cetto c'è, senzadubbiamente” rappresenta, come detto, il terzo capitolo della saga di Cetto La Qualunque. Il terzo episodio, diretto da Giulio Manfredonia - regista anche di “Qualunquemente” e “Tutto tutto niente niente”, usciti rispettivamente nel 2011 e nel 2012 - vede Albanese tornare ancora una volta nei panni di Cetto La Qualunque per raccontare la scoperta delle sue vere, nobili, origini in quanto figlio naturale di un principe. https://www.youtube.com/watch?v=cb7FxpcO-Jc&feature=youtu.be La rivelazione scuote profondamente il mondo di Cetto, che reagisce rivoltandosi contro la politica tradizionale proponendosi direttamente come Re. Per la sceneggiatura, il comico si è fatto affiancare da Piero Guerrera, noto autore televisivo e non solo, con cui ha scritto i primi due film.

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