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di Rosa Guerrieri

Da blog aziendale a magazine di successo: il caso OM-Optimagazine

Nato nel 2012, il blog di Optima Italia è oggi una webzine con 20 contributor e 5 milioni di utenti unici. Come ha fatto? Ce lo spiega il direttore brand e comunicazione dell'azienda Antonio Pirpan

Sono tante le società che hanno puntato sui blog o magazine "corporate" per fare storytelling o guadagnare attenzione investendo sui contenuti. Ma tra tutti questi progetti, quanto hanno avuto un reale successo? Certamente, non molti. In Italia, tra i casi virtuosi c'è senz’altro OM-Optimagazine, un progetto nato nel 2012 con 4 contributor del comparto brand di Optima Italia, società multiutility italiana attiva nel mercato delle telecomunicazioni e dell’energia, e oggi diventato una vera e propria testata giornalistica, punto di riferimento per la musica, la tecnologia, le serie TV e lo spettacolo. In sei anni di vita, la webzine, che rimane ancora di proprietà di Optima Italia e che oggi ha un team di 20 giornalisti tra interni, esterni e VIP, ha raggiunto picchi di 5 milioni di utenti unici mensili, consolidato grandi community di settore intorno ai propri contenuti e coperto i costi editoriali con i ricavi pubblicitari. Un interessante caso italiano di “brand-journalism” che dopo qualche anno si trasforma in “journalism”, ma che continua a fare “brand” in modo indiretto. Come ha fatto? Lo abbiamo chiesto ad Antonio Pirpan, direttore brand e comunicazione di Optima Italia, che col suo team ha ideato e realizzato l'iniziativa: «Dall’inizio e in tempi non sospetti abbiamo capito l’inutilità di accodarci al trend e produrre contenuti connessi al business aziendale che nel nostro caso riguarda l’energia e le telecomunicazioni. Sono sentieri percorsi da altri ma che vi assicuro non si legge nessuno, il segreto è stare lontani dalle forme di autoerotismo ‘corporate’, fanno diventare ciechi, si perde di vista il pubblico, si perde di vista quello che la gente vuole». «Abbiamo puntato su contenuto libero e vero - ha proseguito il manager -, scritto da chi ascolta la musica, da chi usa i telefonini e da chi guarda le serie-tv, componendo una vera redazione. Creata una base ‘organica’ abbiamo poi puntato sulla qualità dei contenuti con news sempre sul pezzo e con il presidio degli eventi, per citarne uno attuale: c’è sempre una nostra troupe a Sanremo – siamo da anni partner di Casa Sanremo che è a tutti gli effetti la vera succursale dell'Ariston». Secondo Pirpan, «OM-Optimagazine si allinea alla strategia di creazione di un ‘ambiente di marca’, una formula in cui credo da anni e che consiste nella produzione di contenuti e progetti ‘reali e utili' sintonizzati con i valori del brand centrale. Quando l’ambiente di marca diventa interessante e attrattivo allora veicola gli utenti verso il prodotto e fortifica la relazione tra il brand e il cliente. In Optima si lavora ogni giorno per offrire ai nostri clienti alti standard di servizio, e conosciamo bene il valore della comunicazione e del posizionamento. I prodotti e i servizi possono cambiare, evolversi, ma il legame con la marca garantisce il following. I brand sono come le persone, se sei simpatico e interessante allora ti cercano, ti aggiungono, ti seguono e pian piano si fidano anche di te». E il progetto non si ferma, anzi continua a crescere. La squadra di contributor si è da poco arricchita con Grazia Di Michele, cantautrice, musicista e insegnante di canto, per tanti anni nella scuderia dei professori di “Amici di Maria De Filippi”, e Michele Monina, scrittore, giornalista e autore televisivo, con oltre 70 biografie dedicate a grandi star della musica come Vasco Rossi, Laura Pausini e Jovanotti. Le due nuove "penne" si uniscono alla presenza "storica" del giornalista e conduttore TV Red Ronnie.

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