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22/12/2023
di Annalisa Pomponio

Ferragni-gate, Safilo interrompe l’accordo di licenza con l’influencer

Nell'ambito del mondo dell'influencer marketing, il recente annuncio del Gruppo di porre fine al contratto con Chiara Ferragni ha scatenato un acceso dibattito

Instagram 2021, Safilo Group dà il benevnuto a Chiara Ferragni

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Il gruppo italiano Safilo ha annunciato l’interruzione dell’accordo di licenza con Chiara Ferragni per la produzione, il design e la distribuzione di occhiali da sole e da vista a marchio dell’influencer. 

La decisione, come si apprende nel comunicato stampa rilasciato dallo stesso Gruppo, è stata presa a seguito di “violazioni di impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio” che non sono stati specificati. Tuttavia, secondo una fonte interpellata dall’agenzia Reuters, la decisione di Safilo è legata alle clausole di “buona condotta” invocate dopo la decisione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato di multare Ferragni per oltre un milione di euro per la vicenda dei pandori Balocco griffati e della presunta pratica commerciale scorretta con Dolci Preziosi. 

Chiara Ferragni, una delle più celebri personalità nel panorama dell'influencer marketing, aveva precedentemente stretto un accordo di licenza con Safilo nel settore degli occhiali da sole e non. Questo accordo ha segnato un importante passo per entrambe le parti, sfruttando la popolarità e l'influenza della Ferragni nel mercato della moda. Secondo quanto riportato dal giornale economico-finanziario Sole24Ore “Il contratto di licenza con Safilo era stato siglato nel settembre del 2021. Il giorno dopo l’annuncio dell’accordo, in apertura della giornata di Borsa il titolo del gruppo veneto, che nel 2022 ha fatturato oltre 1 miliardo di euro, era cresciuto di oltre l’11,5%, arrivando a toccare il +13%”. 

IL PRECEDENTE CON PANDORO BALOCCO

Qualche giorno fa la nota influencer è stata travolta dalla vicenda che la vede protagonista di "pubblicità ingannevole". L'Antitrust ha, infatti, sanzionato l'influencer e la casa dolciaria Balocco per la campagna promozionale di Natale 2022 del Pink Christmas, il pandoro che avrebbe dovuto sostenere l'ospedale Regina Margherita di Torino. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato per oltre 1 milione di euro complessivamente due società riconducibili all’influencer e per altri 420 mila euro l’azienda dolciaria per pratica commerciale scorretta. Dopo l’azione legale del Codacons, non si sono fatte attendere le scuse della nota influencer che, in un video pubblicato su suoi canali social, ha dichiarato “ho fatto un errore  in buona fede".  

LE UOVA DI PASQUA FERRAGNI

Dopo la vicenda del Pandoro-gate, Selvaggia Lucarelli ha fatto emergere sulle pagine de Il Fatto Quotidiano una vicenda analoga al Pink Pandoro con le uova di Pasqua, che risale al biennio 2021-2022. Anche in questo caso, l’operazione lasciava intendere che le uova in questione avrebbero sostenuto il progetto I Bambini delle Fate, associazione che si occupa dei bambini affetti di autismo. Ma anche in questo caso, così come avvenuto nella campagna del pandoro Balocco, le donazioni all’associazione sarebbero sì avvenute, ma da parte della sola azienda e con cifre fisse. 

Il "Ferragni-gate" ha portato l'attenzione sulle dinamiche in continua evoluzione tra gli influencer e i brand. A tal proposito, interviene anche Domenico Colotta, Presidente di Assocomunicatori, “La vicenda di Chiara Ferragni obbliga tutti, non solo quindi il mondo della comunicazione e il commercio in genere, a una profonda riflessione di carattere principalmente etico in merito alla responsabilità degli influencer nei confronti del pubblico di riferimento". Che continua "A questo punto, non è più rinviabile una regolamentazione giuridica della figura degli influencer, volta a dare un’efficace tutela ai professionisti che svolgono tale attività con serietà, e in grado di garantire ai consumatori una comunicazione pubblicitaria trasparente e ispirata a principi etici. L’attuale far west normativo – chiosa Colotta – sta creando modelli che non possono essere da esempio per le giovani generazioni”. 

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