Secondo i dati di uno studio di Econsultancy e AdRoll, i brand credono nell'importanza della Marketing Attribution ma non la applicano sempre, e usano modelli poco efficaci
Quattro aziende su cinque utilizzano la Marketing Attribution, ma meno di un terzo la applica a tutte o quasi tutte le loro campagne e ne analizza i risultati.
Lo rivela The State of Marketing Attribution, una ricerca condotta a livello europeo (Uk, Francia e Germania) da Econsultancy e AdRoll per scattare una fotografia del fenomeno e analizzare come le aziende stanno reagendo a campagne sempre più multicanali.
Secondo quanto dicono i dati dello studio, le aziende credono nell'importanza della Marketing Attribution, ma nella pratica non la applicano sempre. I motivi? Innanzitutto, l'enorme mole di dati sugli utenti a disposizione delle aziende, che se da un lato ha aperto la strada alla possibilità di individuare i canali più performanti all'interno di una campagna integrata, dall'altro risulta spesso troppo difficile da gestire.
Quanto ai modelli di attribuzione più utilizzati, quasi la metà degli intervistati (48%) ha rivelato di utilizzare ancora il modello last-click, e poco meno (il 47%) il first-click. Modelli più semplici da utilizzare ma anche meno "veritieri": quasi tutti infatti hanno confermato di reputare più efficaci i modelli algoritmici e customizzati, utilizzati tuttavia solo del 23% delle aziende.
Alla base del rifiuto di utilizzare migliori tecniche di attribuzione c'è una mancanza di conoscenze in merito, sebbene anche nel caso di aziende dotate di professionisti dedicati, i modelli "avanzati" non vengano adottati in circa il 60% dei casi.
Rimane comunque diffusa la consapevolezza dell'utilità dell'attribuzione nell'ottimizzazione degli investimenti pubblicitari digital: lo riconosce il 74% degli intervistati. Il più delle volte, queste "ottimizzazioni" sono volte al taglio, invece che all'aumento, delle cifre spese.