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12/04/2024
di Caterina Varpi

I top brand italiani tornano a crescere. Gucci è il marchio con valore più alto

I dati del report Kantar BrandZ Top 40 Most Valuable Italian Brands 2024

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Segnali di ripresa quest’anno per i brand italiani dal valore più alto, con un valore totale di 122,7 miliardi di dollari ed una significativa crescita dell’11% rispetto allo scorso anno, secondo il nuovo Kantar BrandZ Top 40 Most Valuable Italian Brands 2024 report. Complessivamente sono 28 i brand italiani cresciuti di valore nella classifica di quest’anno, sfruttando l’onda lunga della ripresa post-pandemica e un aumento nella fiducia dei consumatori.

Il settore del lusso domina ancora una volta la classifica, con Gucci che mantiene la propria posizione come brand italiano dal valore più alto, con un valore pari a 26 miliardi di dollari. Un brand iconico a livello mondiale, il successo di Gucci risiede nella sua capacità di andare oltre, combinando tradizione ed innovazione e mantenendo una forte brand equity, anche in un periodo di transizione creativa. 

Con un valore complessivo di 44,2 miliardi, sono nove i brand italiani del lusso in classifica, con Prada (No.6; 5,2 miliardi) e Fendi (No.7; 5,1 miliardi) che rimangono in top 10. 

Enel si aggiudica la medaglia d’argento nella Top 40 di quest’anno. Per tanti anni questo brand ha costruito una forte reputazione basata su fiducia e dimensioni, e questo l’ha aiutata ad attrarre nuovi utenti e ha permesso una crescita del valore del brand del 37%, rendendo Enel il brand con la crescita più alta nella top 10.

Ferrari (No.3; 10,1 miliardi) completa la Top 3, guadagnando una posizione e aumentando il proprio brand value del 30%. Se la Formula 1 è stata la chiave del successo di questo brand per molti anni, permettendo di evidenziare il valore tecnologico, Ferrari è anche riuscita a costruire una connessione emotiva con i consumatori. L’entrata nella top 3 è stata guidata dalla percezione di un brand molto distintivo e innovatore all’interno della categoria.

Sono tre i nuovi brand che entrano nel ranking del 2024:

  • Plenitude (No. 12; 2,4 miliardi) dopo un’operazione di rebranding di successo da Eni Gas e Luce
  • Edison (No. 26; 1 miliardo), il più antico brand italiano dell’energia
  • Birra Moretti (No. 30; 864 milioni) che ha mostrato di riuscire a continuare ad innovare sia i propri prodotti che la propria comunicazione.

Federico Capeci, Managing Director, C&S Europe HiPo Markets, Insights Division at Kantar, afferma: “Gli ultimi anni sono stati sfidanti per molti brand, ma assistiamo ad una forte crescita del valore complessivo del ranking di quest’anno, in linea con quella economica dell’Italia e più in generale del resto del mondo. Con un aumento del valore dei brand dell’11%, la classifica mostra come le marche possano creare valore aggiuntivo comprendendo i need dei consumatori e rispondendo ai loro bisogni. Inoltre, i brand più forti sono quelli che perdono meno valore in periodi di crisi e crescono maggiormente quando le condizioni migliorano.”

L’equilibrio tra essere rilevanti, differenzianti e salienti

L’analisi dei brand leader in Italia, e in tutto il mondo, mostra che i brand più forti sono rilevanti, differenzianti e salienti. Enel è un brand con un punteggio alto su tutti e tre i componenti. Enel è riuscita a posizionarsi come punto di riferimento in una categoria che sta attraversando un periodo di transizione importante con la fine del mercato tutelato.

Kinder, al quarto posto nella top 40, ha visto il proprio brand crescere dell’8% nel 2024 e un forte aumento nella percezione della Difference, accompagnata da un aumento nel Demand Power. Il distintivo schema di colori Kinder è utilizzato in tutti gli asset del proprio brand, incluse nelle comunicazioni, che si sono concentrate sulla rilevanza del brand nella vita di tutti i giorni, e nell’offerta di nuovi prodotti in grado di rendere Kinder presente in ancora più occasioni.

Tra i brand più “rilevanti” c’è Aperol (No.18; 1,4 miliardi di dollari), un alcolico italiano immediatamente riconoscibile che resta apprezzato dai consumatori di tutto il mondo associato ai semplici piaceri della vita, e Lavazza (No.23; 1,2 miliardi) che è in grado di sfruttare le proprie credenziali come brand ambassador del “made in Italy”.

La sostenibilità guida la crescita dei brand

I brand in Italia stanno anche intercettando le preoccupazioni dei consumatori e le loro decisioni d’acquisto per avvalorare la propria immagine come brand sostenibili e guidare la crescita del proprio brand. Levissima (No. 40; 584 milioni di dollari) è diventato uno dei primi brand nel mondo food&beverage ad impegnarsi a ridurre a zero le proprie emissioni attraverso tutta la filiera. Plenitude, che ha integrato la produzione di energia rinnovabile, la vendita di luce e gas, servizi energetici ed un esteso network di punti di ricarica per veicoli elettrici, si è posizionata come supporter e abilitatore di un futuro carbon-free.

I nuovi Jewel italiani: Sant'Anna, Eurospin e Old Wild West

Kantar BrandZ ha anche creato un ranking di Local Jewels – brand non inclusi nella Top 40 Most Valuable Italian Brands, con un importante future power e demand power tra i consumatori.

Sant’Anna si posiziona in cima alla lista dei “Jewel”, con alto demand power grazie alla combinazione di un prodotto affidabile ed innovativo. Il brand è stato disruptive nella categoria dell’acqua, lanciando una nuova linea di prodotti a base di acqua aromatizzata, proponendo confezioni specifiche per i bambini e ricreando l’esperienza di una fabbrica nel metaverso. 

Al secondo posto, la prima catena di discount italiana Eurospin risulta essere molto apprezzata dai consumatori, offrendo prezzi competitivi e sfruttando al meglio la comunicazione per mostrare la propria cura verso i clienti. 

Old Wild West, posizionata al terzo posto, riesce ad avere un alto Demand Power in una categoria dominata dai giganti del mondo fast food e dimostrando di avere qualcosa di diverso e significativo per le persone.

Seguono San Benedetto, Vecchio Amaro del Capo, Rio Mare, Prosciutto di Parma, La Piadineria, Ferrarelle ed MD.

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