Festival di Sanremo, piatto ricco per break e brand. L’analisi di GroupM
Secondo la ricerca, il 75% degli spettatori del Festival di Sanremo ricorda almeno un brand e il suo spot. Nove viewer su 10 sono responsabili di acquisti alimentari
I numeri della prima e della seconda serata del Festival di Sanremo, rispettivamente chiuse a 10,1 milioni e 9,7 milioni di spettatori, sono più che positivi. Premiato anche dai giovanissimi (15-34 anni), il debutto della 70esima edizione della kermesse, vede decisamente gli ascolti in crescita. La direzione artistica e la formula 2020, polemiche a parte, sembra tenere testa - insomma - alle aspettative di tutti. A certificarlo è l’analisi condotta dalla Unit Research & Insight di GroupM che, dopo aver risposto alle domande su interesse, intention to view, sentiment e relazione degli italiani verso il Festival alla vigilia del suo debutto (leggi di più qui), conclude la sua esplorazione con i risultati della seconda fase del progetto di ricerca rivolta a sondare il ruolo delle marche all’interno dell’evento. Anche questa seconda fase di ricerca CAWI ha coinvolto 500 italiani che conoscono la kermesse e non sono hater, a caduta naturale sono stati individuati Viewers e No Viewers della prima serata (di età superiore ai 16 anni, rappresentativi della popolazione italiana per i principali criteri socio-demografici).
Sanremo fa ricchi i break e i brand
Sanremo continua a essere un valido contenitore per le attività di comunicazione delle aziende: il 75% di coloro che hanno seguito la prima serata ha notato e ricorda almeno un brand, e il 56% le ha gradite. Non stupisce che a catalizzare l’attenzione siano stati i main sponsor dell’evento (TIM, Nutella e Suzuki), ben visibili nel corso della serata. Il risultato? Circa il 70% reputa adeguato il numero di marche presenti durante il Festival di Sanremo e solo il 16% trova fastidiosa la loro presenza.Upper, Middle o Lower funnel?
È proprio vero che ormai il funnel dei consumatori è sempre più articolato. Uno spot che tutti direbbero lavorare sull’awareness in realtà può lavorare anche sul lower funnel. E le iniziative dei brand presenti a Sanremo non sono da meno. Il contributo dell’adv sui vari step è piuttosto frammentato. Emergono però poco più degli altri i ruoli di vicinanza e consideration. Il 30% infatti dichiara che “lo ha fatto sentire vicino alla marca o prodotto” e che “gli ha fornito informazioni più dettagliate”, mentre il 20% dice che “gli ha ricordato di comprare la marca o prodotto che aveva precedentemente comprato” e che “gli ha dato lo spunto per confrontare prezzi”.Chi c’è dietro lo schermo?
Indipendentemente dall’età, dietro il pubblico di Sanremo ci sono i consumatori:- 9 su 10 sono responsabili di acquisti alimentari.
- Il 50% è Decision Maker di più di 20 categorie merceologiche, dal FMCG al Lusso.
- E se 1 su 2 si definisce un brand loyal “se trovo una marca di cui mi fido, tendo a riacquistarla”, il 30% è uno sperimentatore di novità.