Quasi il 70% degli Shoppers US ama usare Amazon e scopre qui nuovi prodotti e Brand (fonte Statista.com): l’e-commerce di Bezos è diventato pertanto uno dei primi touchpoint tra utente e Brand. Il trend si sta affermando anche in Italia, dove, per quanto Google sia sempre presente, Amazon è sempre di più il primo punto d'accesso e quasi il 77% degli italiani online consulta l'e-commerce prima di effettuare l'acquisto. (Indagine Doxa su Amazon, Dicembre 2017).
Come può questo diventare un’opportunità per il Brand?
Il numero di utenti che scoprono nuovi prodotti o Brand su Amazon nel 2018 è passato dal 50% (dato 2017) al 80%. Negli ultimi anni Amazon, per rispondere alle richieste degli utenti, ha sviluppato una doppia strategia:
- Introdurre prodotti di Brand riconosciuti, sia acquistandoli direttamente sia aprendo il marketplace
- Creare i propri prodotti tramite ‘private label’
Un utente propenso allo switch: le nuove opportunità
La presenza di Brand famosi conferisce ad Amazon credibilità e a sua volta genera un effetto a cascata, tale per cui anche gli altri Brand accettino e richiedano di entrare in Amazon, innescando un circolo virtuoso che aumenta l’offerta e a sua volta la richiesta e di conseguenza le vendite.
Questo a sua volta fa sì che Amazon costituisca
un’opportunità anche per i piccoli produttori o per i Brand poco conosciuti, che prima erano esclusi dalla competizione in un mercato costituito per la quasi totalità dai Love-Brand.
In Amazon, infatti, il conversion rate è influenzato solo in parte dalla Brand-Identity e gli utenti sono disposti a valutare maggiormente anche i prodotti nuovi, affidando la scelta al prezzo, alle reviews, alla spedizione gratuita e veloce (
fonte Statista.com).
Il 53% degli Shoppers si sente più sicuro ad acquistare un Brand nuovo se lo fa su Amazon: ossia la piattaforma stessa restituisce anche ai piccoli produttori parte della Brand equity acquisita per sé.
Nel 2019 questo porterà la Pmi e i Brand meno conosciuti ad acquisire maggiori quote di mercato.
Death-by-Amazon: ossia i rischi
L’opportunità costituita da Amazon è pertanto reale. Ma la doppia strategia di Amazon, ossia il private label, costituisce allo stesso tempo un rischio.
Grazie ad una perfetta conoscenza dei suoi utenti (abitudini di navigazione e consumo, scontrino medio, frequenza d’acquisto),
Amazon riesce a creare delle proprie linee di prodotto estremamente competitive che rispondono alle richieste dell’utente. Si pensi tra tutti agli accessori Amazon Basics: Rachel Greer, che in precedenza lavorava nel team di private label, ha dichiarato a
Bloomberg che Amazon ha la capacità di tenere traccia sia di ciò che la gente compra sia di quello che cerca e non riesce a trovare.
Inoltre, rispetto ai Brand poco conosciuti, i private labels Amazon recepiscono la Brand equity dell’e-commerce stesso.
Il rischio è pertanto che i Brand non sopravvivano ad Amazon stesso:
Bespoke ha stilato una classifica del fenomeno ‘
death-by-amazon’, ossia il numero di aziende che sono state ‘uccise’ dall’entrata di Amazon nel loro settore merceologico, e non sono solo retailer con punti esclusivamente fisici ma ci sono anche produttori di beni.
Si pensi a
Rain Design, seller per più di 10 anni su Amazon con più di 2.500 reviews e ‘ucciso’ dall’avvento di Amazon Basics con un prodotto molto simile ma ad un costo dimezzato (laptop stand a 20 dollari invece che 43 dollari).
La vera sfida: la loyality
La soluzione è quindi non essere distribuiti su Amazon? A nostro avviso, questo costituirebbe una perdita di opportunità, dato che Amazon cuba il 43% delle vendite online, ed è uno dei primi touchpoint per 304 Milioni di utenti (
fonte Visual Capitalist). Qual è allora la soluzione?
Raccontare una storia che riesca a costruire e rafforzare la propria Brand Identity, sfruttando tutti gli strumenti messi a disposizione da Amazon, come ad esempio Store Page ed A+, e fuori da Amazon, andando a capitalizzare gli utenti intercettati su Amazon, fidelizzandoli. Inoltre, l’e-commerce di Seattle è anche una fonte per i Brand, che possono
utilizzare come asset l’analisi dei trend di ricerca e dei dati. Questo permetterebbe ai Brand uno sfidante percorso di crescita e di conoscenza dei propri utenti. Una volta scoperto il prodotto la vera sfida è rendere leale il consumatore. Siete pronti per questa sfida?
Marta De Cunto