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Amazon Chronicles

Stuani, Finiello e De Cunto
a cura di Stuani, Finiello e De Cunto

Una bussola per imparare a navigare in Amazon e affrontare i cambiamenti del momento lato marketplace ed ecommerce. Tre timonieri al comando: Mattia Stuani, Ceo di Xingu, Mirco Finiello, Responsabile Retail e Marta De Cunto, Performance Marketing Manager. Amazon Chronicles è una guida per orientarsi nel più grande marketplace e tech giant al mondo

17/07/2018

Amazon con l'acquolina in bocca

Dove acquistiamo una bottiglia di vino per una serata particolare? Dove facciamo la spesa familiare settimanale? Dove compriamo la cena last minute da riscaldare nel microonde?

Fonte: Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano

Fonte: Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano

Dove acquistiamo una bottiglia di vino per una serata particolare? Dove facciamo la spesa familiare settimanale? Dove compriamo la cena last minute da riscaldare nel microonde? Ma soprattutto: dove faremo tutte queste cose tra cinque anni? Per comprendere meglio cosa accadrà tra qualche anno partiamo dalla situazione attuale: in Italia le vendite online nel comparto Food&Grocery non sono molto sviluppate, nel 2017 solo lo 0,5% (pari a 812 milioni di euro) del totale acquisti del settore è avvenuto tramite siti di ecommerce. Rispetto al totale delle vendite online il settore del Food&Grocery rimane quello con incidenza più bassa (solo il 4%) anche se è fa registrare l’incremento più consistente rispetto all’anno precedente (oltre il 37%).  Oltre l’80% di questi acquisti è composto da prodotti secchi (ossia confezionati e non soggetti a temperatura controllata) e dai prodotti freschi (ossia a temperatura controllata, inclusi il cibo pronto e la verdura/frutta); non a caso nei 20 best seller della categoria Alimentari di Amazon.it troviamo 17 prodotti legati al caffè.

Fonte: Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano

Ad oggi gli operatori tradizionali (retailer e produttori) ricoprono un ruolo dominante e generano i maggiori fatturati online del settore. Tuttavia, visti i tassi di crescita molto più elevati, nei prossimi mesi assisteremo ad un’inversione di tendenza a favore delle DotCom dovuta soprattutto alla spinta di Amazon Prime.

Fonte: Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano

Futuro del Food&Grocery

Guardando le mosse attuate negli ultimi mesi dai Tech Giants globali e, di conseguenza, dai retailer tradizionali possiamo intravedere il futuro del Food&Grocery. Questo settore è diventato infatti la nuova frontiera di conquista e le notizie di questi ultimi 15 mesi ne sono la prova evidente. Cominciamo ovviamente da Amazon che sta perseguendo due linee (spesso convergenti) di espansione: la prima riguarda la spesa online, la seconda punta sugli store fisici ad alta interattività. Per quanto riguarda la spesa online gli utenti Amazon hanno già a disposizione Prime Now (che ti permette di ricevere entro poche ore la spesa fatta online), il servizio Pantry (con cui i clienti possono ordinare prodotti non deperibili recapitati in pacchi a domicilio) e, per ora solo in alcune città pilota, il sito Amazon Fresh per la consegna a domicilio del cibo fresco. Da un punto di vista fisico, Amazon punta ad una rete di distribuzione capillare. Oltre alle 400 filiali disponibili grazie all’acquisizione di Whole Foods, l’azienda di Seattle ha aperto in via sperimentale alcuni negozi Amazon Go, minimarket iper-tecnologici in cui i clienti che hanno scaricato l’apposita app entrano, prelevano i prodotti desiderati ed escono senza passare dalla cassa. Per sfruttare a pieno gli store fisici, a partire dal mese di luglio 2018 i membri di Amazon Prime riceveranno il 10% di sconto su determinati articoli di vendita e altri sconti presso tutti i negozi Whole Foods. Non solo Stati Uniti: è notizia di poche settimane fa l’accordo che il colosso di Seattle ha siglato con Monoprix, una delle più grandi catene di negozi di alimentari francesi. L’accordo prevede che Monoprix venderà i suoi prodotti a Parigi e dintorni attraverso il servizio Prime Now.

E gli altri cosa fanno?

      Per quanto riguarda Google, l’idea è di replicare la strategia di Amazon stringendo un accordo di collaborazione col colosso WalMart, multinazionale statunitense con oltre 11.500 punti vendita in tutto il mondo. L’obiettivo è creare un servizio premium che integri funzionalità online e promozioni offline (nella scia di Amazon Prime). Un’altra delle possibili sinergie riguarda Google Assistant, l'assistente vocale di Big G con il quale gli utenti potranno acquistare un prodotto WalMart semplicemente con un comando vocale attraverso uno smartphone o il dispositivo Google Home. Sempre nell’ottica di sfruttare l’innovazione degli smart speaker, Google ha stretto una partnership con Carrefour che dovrebbe portare (entro il 2019) a rendere i prodotti alimentari della catena francese disponibili ed acquistabili attraverso Google Assistant.       Microsoft invece sembra pronta a sfidare Amazon sul fronte dei supermercati senza casse. In accordo con WalMart, anche se non c’è ancora nulla di confermato, svilupperà e testerà le tecnologie per la realizzazione di supermercati intelligenti in grado di monitorare le azioni dei clienti tramite riconoscimento delle immagini e sensori.       WalMart ha capito che non esiste alternativa al digitale quindi, oltre alle partnership con Google e Microsoft, sta rafforzando la propria presenza digitale investendo in modo massiccio su piattaforme e tecnologie e-commerce, come conferma l’acquisizione di Flipkart (la maggiore piattaforma di e-commerce indiana) ed il lancio di un tour virtuale in 3D in cui gli utenti potranno entrare e navigare, utilizzando gli smartphone o visori per la realtà virtuale, in una stanza completamente arredata, cliccare su uno degli oggetti presenti e concludere l'acquisto in poche mosse (oppure, tramite l'opzione “Buy the room”, acquistare tutti gli oggetti visibili in blocco).         Anche Alibaba presidia il mercato Grocery attraverso gli Hema Supermarket, una futuristica catena di supermercati lanciata nel 2015 e che oggi conta 46 negozi in 13 città in Cina (con l'intenzione di aprire altre 2.000 filiali nei prossimi cinque anni). Jack Ma e il suo team hanno pensato a tutto: cibo fresco acquistabile in negozio o online, tracciamento capillare dei prodotti, pagamento con la tecnologia di riconoscimento facciale, consegne gratuite e spesa pronta per il ritiro entro 30 minuti.

Quali le conseguenze?

La convergenza di dati tra online e offline e l’affinamento degli algoritmi di previsione aprono la prospettiva di strategie estremamente efficaci e dettagliate. Indicatori elettronici sugli scaffali con prezzi variabili in base all’utente, consigli per gli acquisti veicolati su smartphone a misura del cliente, programmazione intelligente degli acquisti ricorrenti, sono solo alcuni degli esempi di strategie che oggi sembrano irrealizzabili e che invece potranno essere implementate nel giro di pochi anni. E’ chiaro quindi che i tradizionali asset di distribuzione, marketing e customer journey del comparto Food&Grocery evolveranno a tal punto da essere irriconoscibili. Il nuovo scenario implicherà sfide ed opportunità anche per i produttori più piccoli che, se non vorranno scomparire, dovranno fare i conti con le sinergie crossover dello shopping online/offline. Amazon per prima ha colto questa opportunità e sta investendo molte risorse per realizzare i propri obiettivi. Bisogna tenere comunque conto delle peculiarità di un settore caratterizzato da ampia profondità di catalogo (sia verticale che orizzontale), elevata complessità di prodotto (in termini di deperibilità, fragilità, etc.), alta difficoltà nella gestione logistica (tracciamento lotti, scadenza prodotti, etc.) e numerosità della competition formata da storici player del settore. Basterà questo a togliere l’appetito al Sig.Bezos? Probabilmente no. Mirco Finiello