Photo by Edgar Moran on Unsplash
L’errata informazione agli utenti sull’utilizzo dei loro dati personali costerà a Twitter un bel po’: 150 milioni di dollari.
Il social dei cinguettii ha infatti patteggiato una causa sulla privacy presentata dalle autorità americane e ora si impegnerà a pagare la cifra multimilionaria.
Al centro delle accuse, l’aver impropriamente raccolto dati degli utenti fra il 2013 e il 2019. Secondo il Dipartimento di Giustizia statunitense, Twitter avrebbe ingannato gli utenti in merito alla tutela della privacy: aveva infatti detto ai suoi utenti che raccoglieva i loro dati per motivi di sicurezza, ma non aveva dichiarato che li avrebbe usati per la pubblicità mirata.
Cosa è successo
La cattiva condotta di Twitter, secondo le accuse, sarebbe iniziata nel 2013, quando il social aveva iniziato a chiedere agli utenti numeri di telefono e indirizzi email per migliorare la sicurezza dei loro account (ad esempio per resettare la password o sbloccare il profilo). Oltre 140 milioni di utenti avrebbero fornito questi dati.
Le indagini condotte della Federal Trade Commission e del Dipartimento di Giustizia americano hanno però appurato che tali informazioni sono state usate dagli inserzionisti di Twitter per pianificare pubblicità mirata: le aziende li avrebbero usati per individuare gli utenti target delle loro campagne dopo averli incrociati con dati provenienti da altre fonti.
Leggi anche: LE ULTIME NOTIZIE SULLA MEDIA INDUSTRY
Twitter ha ammesso che si è trattato di un errore e, in un blog post, ha dichiarato che in effetti i dati personali degli utenti "potrebbero essere stati inavvertitamente usati a fini pubblicitari". L'azienda ha tuttavia sottolineato che oggi non cede più tali informazioni agli inserzionisti.
Un brutto colpo per il social network e per la sua immagine, mentre intanto non giunge ancora a conclusione l’acquisizione della società da parte di Elon Musk. La trama dell’affaire tra il magnate della Tesla e la piattaforma social, densa di colpi di scena, continua a infittirsi: secondo quanto riporta Ansa, Musk avrebbe rivisto la sua offerta per Twitter, abbandonando il piano per un prestito a margine legato ai titoli Tesla e aumentando la sua quota di capitale a 33,5 miliardi di dollari dai 27,5 miliardi precedenti.
Musk sta cercando di raccogliere ulteriori fondi per la sua offerta chiedendo agli attuali azionisti, incluso il co-fondatore Jack Dorsey, di convertire le loro quote nella nuova società così da ridurre l'ammontare di cash di cui ha bisogno per finanziare l'operazione.