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26/05/2022
di Alessandra La Rosa

Twitter dovrà pagare 150 milioni in USA per utilizzo improprio dei dati degli utenti

Il social ha patteggiato una causa sulla privacy presentata dalle autorità americane

Photo by Edgar Moran on Unsplash

Photo by Edgar Moran on Unsplash

L’errata informazione agli utenti sull’utilizzo dei loro dati personali costerà a Twitter un bel po’: 150 milioni di dollari.

Il social dei cinguettii ha infatti patteggiato una causa sulla privacy presentata dalle autorità americane e ora si impegnerà a pagare la cifra multimilionaria.

Al centro delle accuse, l’aver impropriamente raccolto dati degli utenti fra il 2013 e il 2019. Secondo il Dipartimento di Giustizia statunitense, Twitter avrebbe ingannato gli utenti in merito alla tutela della privacy: aveva infatti detto ai suoi utenti che raccoglieva i loro dati per motivi di sicurezza, ma non aveva dichiarato che li avrebbe usati per la pubblicità mirata.

Cosa è successo

La cattiva condotta di Twitter, secondo le accuse, sarebbe iniziata nel 2013, quando il social aveva iniziato a chiedere agli utenti numeri di telefono e indirizzi email per migliorare la sicurezza dei loro account (ad esempio per resettare la password o sbloccare il profilo). Oltre 140 milioni di utenti avrebbero fornito questi dati.

Le indagini condotte della Federal Trade Commission e del Dipartimento di Giustizia americano hanno però appurato che tali informazioni sono state usate dagli inserzionisti di Twitter per pianificare pubblicità mirata: le aziende li avrebbero usati per individuare gli utenti target delle loro campagne dopo averli incrociati con dati provenienti da altre fonti.


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Twitter ha ammesso che si è trattato di un errore e, in un blog post, ha dichiarato che in effetti i dati personali degli utenti "potrebbero essere stati inavvertitamente usati a fini pubblicitari". L'azienda ha tuttavia sottolineato che oggi non cede più tali informazioni agli inserzionisti.

Un brutto colpo per il social network e per la sua immagine, mentre intanto non giunge ancora a conclusione l’acquisizione della società da parte di Elon Musk. La trama dell’affaire tra il magnate della Tesla e la piattaforma social, densa di colpi di scena, continua a infittirsi: secondo quanto riporta Ansa, Musk avrebbe rivisto la sua offerta per Twitter, abbandonando il piano per un prestito a margine legato ai titoli Tesla e aumentando la sua quota di capitale a 33,5 miliardi di dollari dai 27,5 miliardi precedenti.

Musk sta cercando di raccogliere ulteriori fondi per la sua offerta chiedendo agli attuali azionisti, incluso il co-fondatore Jack Dorsey, di convertire le loro quote nella nuova società così da ridurre l'ammontare di cash di cui ha bisogno per finanziare l'operazione.

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