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28/11/2018
di Rosa Guerrieri

Il 69% delle grandi aziende in Italia utilizza i dati per la comunicazione

Le informazioni considerate più utili? Sono quelle derivanti dagli acquisti dei consumatori. Lo rivela una ricerca di Comvergo con l’Università Cattolica di Milano

In Italia il 69% delle grandi imprese utilizza una comunicazione data driven e il 71% di esse la considera efficace ed efficiente. E' quanto emerge dalla ricerca Dati e comunicazione, realizzata da Comvergo con Riccardo Bramante dell’Università Cattolica di Milano. «Sono soprattutto le aziende di grandi dimensioni a investire in maniera significativa nella comunicazione data driven – dichiara il professor Riccardo Bramante –. Il 20% del nostro campione ha investito nel 2017 oltre 10 milioni in comunicazione e il 22% fra 1 e 10 milioni. I comparti che hanno dimostrato maggiore sollecitudine rispetto al tema sono il manifatturiero, con il 35% di imprese rispondenti, e il finanziario e assicurativo, con il 20% di rispondenti. Con questa indagine - aggiunge Bramante - abbiamo voluto verificare concretamente quanto l’uso dei dati sia davvero un elemento di cambiamento per la comunicazione delle imprese. Le evidenze emerse ci mostrano come le aziende siano sempre più consapevoli che l’utilizzo dei dati è oggi imprescindibile non solo a livello tattico ma come strumento strategico per una comunicazione davvero efficiente ed efficace».

Quali sono i dati più "utili"?

La classifica dei dati realmente efficienti e utili per la comunicazione vede al primo posto quelli derivanti dagli acquisti dei consumatori, utilizzati oggi dal 75% delle imprese del campione e in futuro dall’85% di esse. Seguono i dati demografici, usati oggi dal 73% e in futuro dal 78% delle imprese. Ma l’evidenza in assoluto più significativa riguarda i dati provenienti dai social network: le aziende che oggi li utilizzano sono il 58% e diventeranno il 93% nell’immediato futuro. In fondo alla classifica le carte fedeltà, destinate tuttavia anch’esse a una rivalutazione: i dati che provengono da questa fonte sono usati oggi dal 15% delle aziende, che dichiarano di prevederne un incremento fino al 35% in futuro. «Per le imprese della comunicazione questo scenario è molto interessante e per certi versi inaspettato – commenta Marzia Curone di Relata, la società della rete Comvergo che ha promosso la ricerca – Se non ci stupisce l’incremento significativo che avrà in futuro l’uso dei dati che derivano dai social media, è importante osservare che continuano a essere rilevanti alcuni ambiti per così dire storici di raccolta delle informazioni sul comportamento e i desideri dei consumatori. Restano imprescindibili ad esempio i dati sugli acquisti, o quelli derivanti dall’interazione fra cliente e azienda, che si attestano oggi al 67% e cresceranno domani fino all’85%».

La comunicazione data driven per ottimizzare budget e mezzi

Se oggi è evidente che “data are king”, quali sono gli obiettivi a cui meglio risponde, per le aziende intervistate dalla ricerca, la data driven communication? Innanzi tutto la definizione puntuale ed efficiente dei mezzi da utilizzare: questo vale oggi per il 73% e funzionerà domani per l’80% del campione. E poi l’ottimizzazione di investimenti e budget, importante oggi per il 67% e in prospettiva per l’82% del campione. «L’evidenza più interessante è collegata ancora una volta al mondo dei social network – osserva Marco Zanardi di Beready, società che fa parte della rete Comvergo – Oggi infatti la data driven communication viene utilizzata per creare engagement con i consumatori nel 51% dei casi oggetto della ricerca, che saranno domani ben il 73%».

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