Quali saranno le ripercussioni, per il targeting pubblicitario, delle nuove restrizioni annunciate da Big G? Ecco le opinioni di alcuni player del settore
Dopo le mosse intraprese da Apple e Mozilla sui rispettivi browser, il mercato attendeva con ansia di sapere se e come anche Google avrebbe imposto dei limiti al tracciamento pubblicitario su Chrome.
Gli operatori hanno ricevuto risposta in occasione del recente evento I/O, in cui Big G ha annunciato una serie di novità relative al suo browser, volte a rafforzare la privacy e la trasparenza nei confronti degli utenti, e che diventeranno operative nei prossimi mesi. In particolare, sul browser diventerà più facile per gli utenti gestire i cookie, ed eventualmente bloccarli o cancellarli. Per le aziende, d'altro canto, diventerà più complicato attuare alcune pratiche come il fingerprinting dei browser, ossia la raccolta di dettagli come lingua, sistema operativo e indirizzo IP per identificare in maniera più approfondita un utente.
Novità che naturalmente, considerando che Chrome è attualmente il browser più utilizzato da chi naviga su internet, potrebbero avere importanti ripercussioni sul mercato pubblicitario, in particolare sul targeting degli utenti. Abbiamo chiesto a tre operatori del mercato cosa ne pensano. Ecco cosa ci hanno risposto, nelle tre interviste di seguito.
- Targeting su Chrome, Varriale (Havas Media Group): «Ci sarà un periodo di assestamento»
- Limitazioni al tracking su Chrome, Calzolari (Turbo): «Trasparenza e chiarezza verranno premiate»
- Chrome e i cookie, Zaccarini (Publicis Media): «Necessari nuovi strumenti, anche per le misurazioni»