• Programmatic
  • Engage conference
  • Engage Play
15/08/2019
di Alessandra La Rosa

Google contro le frodi mobile: Ad Manager e AdMob supporteranno app-ads.txt

Big G estende il suo sostegno allo strumento mobile anti frode di IAB. Ecco cosa cambierà a partire dal 27 agosto per chi usa le due piattaforme

Google amplia il suo supporto ad app-ads.txt, lo strumento di IAB per contrastare le frodi pubblicitarie nell'ambiente in-app. Big G ha infatti annunciato in un blog post che a partire dal 27 agosto bloccherà sulla sua piattaforma per gli editori Google Ad Manager e sul suo ad network mobile AdMob l'erogazione di inventory pubblicitarie in-app non autorizzate, basandosi su quanto pubblicato sui documenti app-ads.txt degli editori. "Vi incoraggiamo fortemente a creare un documento app-ads.txt e a pubblicarlo sul dominio dello sviluppatore contenuto su App Store e/o Google Play Store. Questo vi aiuterà ad evitare che inventory non autorizzate o false possano danneggiare il vostro brand o i vostri ricavi. Gli editori che non implementeranno i file app-ads.txt non subiranno alcun cambiamento nell'erogazione dei loro annunci, ma non beneficieranno di queste ulteriori protezioni alla contraffazione", spiega Google nel blog post. Google metterà a disposizione degli editori anche degli strumenti di verifica e controllo per una corretta implementazione dei file app-ads.txt. Nato come sviluppo dello standard ads.txt, app-ads.txt è uno strumento di IAB Tech Lab per contrastare il fenomeno dell'ad fraud nell'ambiente in-app. Come il suo predecessore ads.txt (dedicato alla pubblicità sul web), app-ads.txt è di fatto una lista dei venditori e rivenditori autorizzati di una determinata inventory. Tale lista è pubblicamente accessibile da chiunque e dunque anche da chi intende acquistare l'inventory, che così può verificare se sta acquistando uno spazio pubblicitario autentico e se chi lo sta vendendo è autorizzato a farlo. La lista è accessibile dalle URL dei siti degli sviluppatori normalmente contenute sugli app store come informazioni di contatto. Google, già promotrice di ads.txt sin dalle primissime fasi di vita dello strumento, ha deciso dunque di impegnarsi attivamente a supportare anche lo strumento dedicato alla pubblicità in-app. Qualche mese fa la società aveva annunciato che la sua DSP Display & Video 360 avrebbe smesso di acquistare spazi in-app non autorizzati e che, con l'aumento dell’adozione di app-ads.txt, anche questo strumento sarebbe stato adottato di default dalla piattaforma. E ora, considerando quanto le piattaforme di Google sono utilizzate dal mercato, c'è da aspettarsi che il supporto - sia lato acquisto che lato vendita - di Big G possa dare un'importante spinta all'adozione dello strumento anti frode.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI