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28/11/2018
di Alessandra La Rosa

Disney sigla un accordo globale con Google per la pubblicità digitale

La partnership pluriennale vedrà tutti i brand e le property della media company utilizzare Google Ad Manager per l'erogazione e l'ottimizzazione degli annunci adv

The Walt Disney Co. passa a Google. Le due società hanno siglato un accordo pluriennale che vedrà tutti i brand e le property della media company a livello globale - tra cui Disney, ABC, ESPN, Freeform, Marvel, Pixar e Star Wars - utilizzare la piattaforma pubblicitaria di Big G per l'erogazione e l'ottimizzazione degli annunci adv. In particolare, Disney - che già lavorava con Google per alcune attività di ad serving - porterà adesso l'intero suo bacino di inventory video e display su Google Ad Manager, che diventerà la principale piattaforma ad tech dell'azienda, ruolo che in precedenza era affidato a FreeWheel. Grazie all'accordo, hanno spiegato le due società, Disney sarà in grado di offrire ai suoi inserzionisti "un'erogazione cross-piattaforma ottimizzata e misurazioni sulle performance" sia a livello video che display. La pubblicità erogata tramite Google spazierà infatti su vari tipi di contenuti, dai video on-demand di lunga durata, a quelli in straming dal vivo, a quelli brevi, alle notizie (sia video che testuali). La partnership prevederà anche lo sviluppo congiunto di nuove soluzioni e tecnologie per video, mobile, in-app e display. Secondo Aaron LaBerge, CTO di Disney per il segmento Direct-To-Consumer e International, l'azienda avrebbe cominciato a pensare a un cambio di partner tecnologici dopo la riorganizzazione interna dello scorso marzo, che ha portato tra l'altro alla creazione della business unit dedicata alla vendita pubblicitaria a livello globale di tutte le media property. Ed avrebbe anche valutato l'opzione di costruire (anche tramite eventuali acquisizioni) una stack tecnologica proprietaria. Tuttavia, ha dichiarato LaBerge, considerando i continui investimenti di Google nel settore «era meglio per noi considerare una collaborazione che perdere tempo a creare qualcosa di già esistente, e con la scalabilità che sappiamo». L'accordo copre anche gli annunci sul nuovo servizio per abbonamenti ESPN+ e - qualora un giorno ospitasse pubblicità, il che al momento non è previsto - anche quella sulla piattaforma di streaming Disney+, che dovrebbe vedere la luce l'anno prossimo. Non include invece le inventory di Hulu (di cui Disney possiede attualmente il 30% delle azioni), che è dotata di una propria soluzione ad tech. La portata dell'incarico, tra l'altro, potrebbe ampliarsi in futuro in considerazione dell'acquisizione da parte di Disney degli asset di 20th Century Fox (che comprendono, peraltro, anche il 30% di Hulu). Attualmente le property digitali Disney aggregate raggiungono 230 milioni di utenti nel mondo, che passano su di esse oltre 14 miliardi di minuti al mese (dati comScore di settembre 2018).

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