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20/03/2019
di Alessandra La Rosa

Spotify valorizza le sue possibilità adv con nuovi strumenti per brand e agenzie

L'app punta ad andare oltre il targeting socio-demografico, fornendo agli advertiser una visione più completa degli utenti. E mette a punto novità per il mercato italiano

In occasione della recente acquisizione delle società di podcast Gimlet Media e Anchor, Daniel Ek, fondatore e CEO di Spotify, ha così sinteticamente descritto il grande cambiamento che l'app stava vivendo: "Prima eravamo una piattaforma di musica, ora siamo una piattaforma audio". E in effetti la gamma di contenuti dell'app di streaming audio sta profondamente cambiando: nata come contenitore di brani musicali, oggi Spotify è molto di più, con un'offerta che ha iniziato ad accogliere anche i podcast, sempre più popolari tra il pubblico, anche in Italia. Questa offerta "editoriale" moltiplica anche il potenziale pubblicitario della piattaforma, con un aumento delle inventory certamente, ma non solo. Grazie alla capacità di intercettare i consumi audio del pubblico, infatti, Spotify è in grado di conoscere sempre meglio i suoi consumatori, e di erogare loro le pubblicità più rilevanti. Ma come si configura questa conoscenza del pubblico? «Le possibilità di targeting di Spotify vanno oltre il normale targeting socio-demo, che ormai in tanti sono in grado di offrire - ha spiegato a Engage l'Head of Ad Sales Southern Europe di Spotify Luca Daher, intervistato in occasione di un evento della società con la stampa -. Noi riusciamo ad avere una visione anche "culturale" del pubblico, attraverso l'individuazione dei legami tra l'ascolto di un brano e determinati "momenti" personali come la corsa al parco o sociali come i Mondiali di Calcio o le festività natalizie. Per i brand è fondamentale conoscere queste occasioni, per riuscire a pianificare il giusto messaggio nel momento ideale per il loro pubblico d'interesse». E proprio per informare le aziende sul potenziale della piattaforma, Spotify ha attivato già da qualche tempo Creative Solutions, un hub interno che offre consulenza a brand e agenzie sulle possibilità pubblicitarie dell'app. L'offerta di questa divisione è in continuo arricchimento, con una serie di prodotti disponibili anche per il mercato italiano, come ci ha spiegato Rob Walker, Global Director Creative Solutions di Spotify: «L'offerta di Creative Solutions si basa su tre focus fondamentali: i dati - con la profonda conoscenza dell'utente che la nostra app è in grado di raggiungere, la cultura locale - con l'individuazione di "momenti" personali e sociali, e il contesto - per una comunicazione che non interrompe l'esperienza dell'utente ma si inserisce in essa in maniera fluida». «Tra gli strumenti attualmente disponibili in Italia - ha proseguito Walker - c'è il Discovery Tool, lanciato lo scorso anno e che fornisce agli advertiser informazioni su come utilizzare e attivare i dati sugli utenti per il targeting delle campagne. Inoltre, è già disponibile a livello internazionale, e sarà presto tradotto anche in italiano, il blog Spotify for Creatives, dove si possono trovare informazioni e suggerimenti su come usare l'intelligence di Spotify in maniera creativa. Inoltre, nella seconda metà dell'anno lanceremo in Italia Culture Compass, una nuova soluzione che consente di conoscere i cambiamenti delle abitudini di ascolto in presenza di detarminati momenti e in base a determinate audience». Intanto nel nostro Paese cresce l'offerta - editoriale e pubblicitaria - di Spotify in campo podcast, con una gamma di contenuti sempre più ampia e i primi esperimenti "branded", come quello di Red Bull. E cresce il peso del Programmatic: «attualmente la vendita automatizzata degli spazi è disponibile per tutti i nostri formati, ad eccezione del display mobile», ha dichiarato Daher.

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