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07/06/2019
di Simone Freddi

Mediaset, nasce la holding MediaForEurope. Avrà sede in Olanda

Al via il polo pan-europeo: la nuova società controllerà il 100% di Mediaset Spa, il 100% di Mediaset España e la partecipazione in ProSiebenSat1 acquisita nei giorni scorsi. «Non ci saranno delocalizzazioni»

Il Gruppo Mediaset conferma la volontà di avviare la creazione di un polo televisivo pan-europeo e annuncia la creazione della holding MFE-MediaForEurope. La nuova società, la cui nascita è stata deliberata oggi dai CdA Mediaset Spa e di Mediaset España, avrà sede in Olanda, residenza fiscale in Italia e sarà quotata alle borse di Milano e Madrid. MediaForEurope controllerà il 100% di Mediaset Spa, il 100% di Mediaset España e la partecipazione del 9,6% in ProSiebenSat1 acquisita nei giorni scorsi. La scelta dell'Olanda, si legge in una nota, è "puramente tecnica", mentre, assicura il Gruppo, "non avverrà alcuna delocalizzazione" dal punto di vista fiscale e produttivo. Da un punto di vista strategico, l’operazione si pone l’obiettivo di creare un gruppo pan-europeo nel settore dell’intrattenimento e dei media. «È con soddisfazione che annunciamo di aver costituito MFE-MediaForEurope che ha l’obiettivo di creare valore e sviluppo e diventare la casa di un grande broadcaster europeo - ha dichiarato Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato Mediaset -. Abbiamo parlato del nostro progetto internazionale circa un anno fa e da allora ci abbiamo lavorato costantemente. Ora siamo pronti: abbiamo individuato un nuovo modello operativo che creerà efficienza e sviluppo. E oggi, in un mondo di competizione globale, creare un gruppo editoriale con dimensioni adeguate che parli al pubblico europeo diventa un fattore cruciale per il futuro». L'operazione, continua Berlusconi, «fornirà, da subito, vantaggi molto evidenti agli azionisti che ci seguiranno. Abbiamo già individuato 107 milioni all’anno di sinergie e risparmi che raggiungeremo entro il 2023: e questo, comunque vadano i mercati, è un vantaggio per tutti gli azionisti. In più, MediaForEurope, una volta completata l’operazione, effettuerà un buy back di azioni proprie per 280 milioni di euro ed entro il 2019 distribuirà un dividendo di 100 milioni di euro. Voglio inoltre ribadire che le sedi fiscali delle società fondatrici di MFE rimarranno nei rispettivi paesi d’origine e anche la sede fiscale del nostro azionista di controllo, cioè Fininvest, rimarrà italiana. E pensiamo che nel tempo questa integrazione in MediaForEurope porterà ad aumentare gli investimenti produttivi proprio in Italia e Spagna». E poi lo sviluppo: «oggi un broadcaster moderno – una media company - deve investire e avere una presenza rilevante anche sulle nuove piattaforme. Dobbiamo sviluppare una piattaforma a livello degli operatori globali e tutta la nuova tecnologia per la pubblicità del futuro. Unire le forze in maniera concreta ci permetterà di essere più efficienti e investire di più. E ovviamente tutte le sinergie già previste potranno aumentare in maniera esponenziale con l’adesione al progetto di un terzo o un quarto Paese. Per questo motivo riteniamo che dopo questo primo passo anche altri alleati si uniranno alla nuova casa della televisione europea. Ecco perché», conclude Pier Silvio Berlusconi, «mi sento di dire che oggi con MediaForEurope da un’eccellenza italiana parte una sfida europea».

La struttura dell'operazione

Da un punto di vista strutturale, l'operazione deliberata dai CdA, che dovrà essere approvata dagli azionisti di Mediaset SPA e Mediaset España, consiste nella fusione transfrontaliera per incorporazione di Mediaset e Mediaset España in DutchCo, società di diritto olandese interamente e direttamente controllata da Mediaset, che assumerà la denominazione "MFE -MediaForEurope". La fusione dovrà essere condizionata all'approvazione dell'assemblea degli azionisti di Mediaset e Mediaset España e all’avveramento di un numero limitato di condizioni sospensive. In seguito al perfezionamento della fusione, MFE distribuirà a tutti gli azionisti dividendi per un importo totale di 100 milioni di euro.

I motivi dell'operazione

Ma perché la decisione di creare un polo televisivo pan-europeo? I motivi si possono condensare in un singolo termine: economie di scala. La stessa Mediaset descrive nella nota stampa i vari benefici che la nascita di MediaForEurope potrà comportare agli azionisti di Mediaset e al mercato più in generale. Innanzitutto, "un gruppo media con un approccio integrato e diversificato, che parla ad una platea combinata di oltre 107 milioni di spettatori, può competere meglio con i grandi operatori globali". Anche in termini pubblicitari. Mediaset infatti specifica che "lo sviluppo di economie di scala verrà realizzato in specifici settori chiave, quali audience/reach, creazione e distribuzione di contenuti, dati di profilazione, piattaforme AdTech, piattaforme Ott (Avod) e attrazione e acquisizione di talenti". E in effetti, nel settore media si stanno ultimamente moltiplicando i casi di alleanze tra editori, all'interno dello stesso Paese (come il recente caso tedesco) o a livello transnazionale, in cui i proprietari di media mettono a fattor comune i propri numeri di utenza, gli spazi pubblicitari e i dati in loro possesso per costituire una forza capace di far gola agli inserzionisti in alternativa alle grandi piattaforme come Google e Facebook dove oggi va a finire la maggior parte degli investimenti advertising. Ma non è solo questione di offerta pubblicitaria. La nuova dimensione internazionale della società creerà "nuove opportunità di business" e "potrà impiegare maggiori risorse in aree core" come "la creazione di una production content house, lo sviluppo di motori di profilazione dati, l'Addressable TV, il Digital audio, il DOOH e il mobile proximity". Settori su cui si sta già costruendo il futuro dell'ecosistema mediatico, e su cui Mediaset ha già parzialmente cominciato a lavorare. Il fronte Addressable TV, ad esempio, per il Biscione è già una realtà, e non a caso la società da due anni è parte di una joint-venture a livello europeo per guidare lo sviluppo della pubblicità televisiva nella sua convergenza con il mondo digitale: European Broadcaster Exchange, di cui oltre a Mediaset (Italia e Spagna) e ProSiebenSat.1 Media fanno parte anche la francese TF1 Group e la britannica Channel 4. Ancora, il nuovo polo televisivo consentirà di offrire al pubblico più contenuti e canali, sia su tv lineare che non, e potrà godere di una struttura organizzativa più snella ed efficiente, che "faciliterà un processo decisionale più agile che consentirà di far fronte ad un ambiente competitivo in forte evoluzione e permetterà di cogliere opportunità di business". Infine, la nuova dimensione del business coniugata ad una presenza pan-europea "determinerà un beneficio per tutti gli stakeholder grazie ad un maggiore potere contrattuale e al vantaggio derivante dall’essere 'first mover' in un contesto di mercato che tende al consolidamento".

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