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16/11/2017
di Caterina Varpi

La Repubblica e La Stampa aderiscono al Trust Project contro le fake news

Al progetto internazionale prendono parte anche Google Facebook e Bing. Sui siti compaiono i Trust Indicators, parametri che indicano che tipo di informazione si sta leggendo

La Repubblica e La Stampa aderiscono al Trust Project, iniziativa internazionale contro le fake news, che coinvolge anche i giganti del web, Google, Facebook e Bing. Le aziende del settore dei media che rappresentano decine di siti di news hanno cominciato a mettere in evidenza i Trust Indicators, parametri che fanno luce sui principi etici, sul background dei giornalisti e come questi svolgono il loro lavoro. Questi indicatori, ideati dagli esperti di più di 75 aziende di news del Trust Project, mostrano anche che tipo di informazione le persone stanno leggendo – news, opinioni, analisi o pubblicità. Ogni indicatore è segnalato nell’articolo o nel sito e consente di avere più informazioni su qualità e competenza del lavoro giornalistico. Google, Facebook e Bing hanno accettato di usare gli indicatori e stanno adoperandosi per rafforzarne l’uso a favore di un giornalismo di qualità. Il Trust Project è diretto dalla giornalista Sally Lehrman del Markkula Center for Applied Ethics presso la Santa Clara University. Accanto alle due testate italiane, ad aderire, in questo momento, sono l’agenzia stampa tedesca dpa, The Economist, The Globe and Mail, The Independent Journal Review, Mic, il Trinity Mirror e il Washington Post. Tra i punti principali degli indicatori ci sono, tra le altre cose, gli standard della testata, i suoi finanziatori, la mission, l’impegno etico, la competenza dell’autore, l'uso di un’etichetta per distinguere opinioni, analisi e pubblicità dalle informazioni, l'impiego delle fonti. Ecco l'esempio sull'articolo dedicato all'iniziativa della Stampa: «Il giornalismo di qualità non è mai stato tanto importante - afferma Richard Gingras, vicepresidente del news product di Google. - Essere partner del Trust Project dal momento in cui è stato pensato per la prima volta, è di vitale importanza per Google, soprattutto perché siamo convinti che gli indicatori possano aiutare i nostri algoritmi a comprendere meglio un giornalismo autorevole – e ci aiuta ad esporli in maniera migliore ai lettori. Speriamo di usare l’indicatore del Type of Work per migliorare l’accuratezza dei titoli degli articoli di Google News, e gli indicatori come Best Practices e Author Info nei nostri Knowledge Panels. Siamo convinti che questo sia un primo passo importante per il Trust Project e, allo stesso tempo, aspettiamo con impazienza le prove future». All’inizio di ottobre, Facebook ha cominciato a testare delle nuove funzionalità per dare alle persone delle idee aggiuntive al contesto degli articoli che possono vedere nella News Feed. A partire da oggi, inizieranno a mettere in evidenza i Trust Indicators attraverso questo modulo, inizialmente svelandoli ad un piccolo gruppo di editori, con l’intenzione di diffonderli nei mesi successivi. «Siamo fieri di far parte fin dall’inizio del progetto con La Repubblica e La Stampa. Ripristinare e rafforzare la relazione di fiducia con i lettori è essenziale per dare efficacia al nostro giornalismo. Rendere gli indicatori visibili non solo agli utenti ma anche in linguaggio machina, leggibile per le grandi piattaforme digitali, ci consentirà di aiutare i motori di ricerca e i social network a riconoscere e a mettere in evidenza un giornalismo di qualità», commenta Massimo Russo, Direttore Generale di Gedi Digital.

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